Volto Santo

piatto,

Il piatto raffigura il Volto Santo di Lucca. Il Cristo è raffigurato in croce, vestito con tunica sacerdotale. La croce è decorata da sferette lungo i terminali curvilinei e sulla raggiera all'incrocio dei bracci. Ai piedi della croce è raffigurato un tavolo su cui si trovano quattro candelabri ed un calice, in cui il Cristo mette il piede destro

  • OGGETTO piatto
  • MATERIA E TECNICA maiolica/ smaltatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Di Montelupo
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il singolare piatto in maiolica con la raffigurazione del "Volto Santo" è statoautorevolmente collegato da Fausto Berti (expertise del 20 marzo 1998) allaproduzione di Montelupo della fine del XVI secolo o degli inizi del successivo.Lo documentano per lo studioso la forma e soprattutto il cromatismo, caratterizzatodal giallo e dal bruno di manganese tipici di questo centro di produzione, maanche lo smalto che mostra appunto i caratteristici toni della ceramica di Montelupo.Se struttura e tecnica indirizzano dunque inequivocabilmente verso tale manifattura,rara o per meglio dire unica in tale contesto è invece la scelta iconografica:si tratta con ogni evidenza di una fornitura particolare, certo per una committenzalucchese, suggerita esplicitamente dalla rappresentazione del "Volto Santo"e ulteriormente sottolineata dalla scritta che corre lungo il bordo del piatto.Siamo dei resto in un momento in cui Lucca, come hanno comprovato risultatidi scavi e rinvenimenti ceramici in città, si approvvigiona ampiamente di manufattiin maiolica centri di produzione fuori zona, a Montelupo o anche in Liguria.L'immagine del Volto Santo, la grande statua reliquiario conservata nel Duomodi Lucca, che raffigura Cristo sulla croce vivo e trionfante, sacerdote e reinsieme, rivestito della tunica sacerdotale arricchita dalla cintura doratadei re, icona religiosa, ma anche al centro dei culti civici lucchesi, è quiproposta in un contesto assolutamente privo di ufficialità, su di un oggetto'povero', destinato sicuramente alla devozione privata: la sequenza di foripassanti, originali, realizzati a fresco nella piegatura del bordo, suggerisconouna collocazione verticale della maiolica, che doveva in origine esser fissatasu di un muro oppure applicata su di un pannello ligneo, mentre che la corniceche oggi la circonda non è assolutamente congruente. L'emblematica immagineè per giunta presentata in una suggestiva versione disinvolta e popolare, assailontana sia dalla ieratica impostazione dell'originale sia dal tono severo delleriproduzioni destinate a luoghi pubblici. Singolare anche la forma della croce,decorata da sferette lungo i terminali curvilinei e sulla raggiera all'incrociodei bracci, che più che alla tradizionale struttura lignea con l'omega, concui la statua si presenta ancora adesso nel Duomo, ripresa poi delle raffigurazionipiù diffuse del Volto Santo, rimanda alle croci astili trecentesche in argento,ampiamente diffuse sul territorio lucchese: non è improbabile che la singolarecommistione sia stata favorita proprio dalle ridotte dimensioni dell'oggetto,assai lontane da quelle della scultura originale. È del resto pressoché certoche il modello per la maiolica non sia stato direttamente l'originale, ma unadelle numerose riproduzioni in varia maniera circolanti, specie nei codici enei libri a stampa. Corona e abito rientrano infatti pienamente nell'iconografiaconsueta com'è tramandata nelle raffigurazioni pittoriche, oltre che appuntoin codici e libri fino al XVII secolo. È assente tuttavia ogni citazione deiprestigiosi ornamenti che arricchirono il corredo del simulacro nel corso delSeicento e che sono attestati, da quel momento in poi, in quasi tutte le riproduzioniche si conoscono. Mancano infatti nella nostra maiolica sia la preziosa coronache l'orafo Ambrogio Giannoni esegui nel 1655, sia il collare che lo stessomaestro realizzò due anni dopo; assente anche il superbo gioiello, che "contenendonumero trecento quaranta dui diamanti", raggiungeva il valore di 3.680 scudi,donato nel 1657 al simulacro dalla nobildonna lucchese Laura Nieri Santini.Dalle caratteristiche iconografiche viene dunque una ulteriore conferma delladatazione della maiolica, da collocarsi non oltre la metà del XVII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900556101
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2004
    2006
  • ISCRIZIONI lungo il bordo - SANCTA CROCE BENEDETTA DE LUCCHA LIBERTAS SENPRE - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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