Il dipinto raffigura con una ampia tunica bianca, con grandi maniche, scapolare e cappuccio. Ha barba lunga e capelli solo sul profilo basso della testa, che rimane calva sulla parte superiore. Con la mano destra regge un pastorale, dorato all’apice, decorato con motivi vegetali nella parte ricurva, mentre nel nodo si riconoscono delle figure antropomorfe all’interno di medaglioni; il manico sembra di legno, lungo fino al pavimento su cui si posa con una terminazione di metallo piana. Con la mano destra regge un piccolo modello di una chiesa a navata unica con un campanile nella parte terminale dietro la quale si scorgono alberi. Il modellino è posato su un libro, che diviene la base, retto dalla mano e appoggiato sul corpo dell’uomo. Su fondo scuro, la luce giunge fuori campo da sinistra, come sottolinea l’ombra che sul pavimento crea il pastorale e che prosegue tra i due piedi che si intravedono al culmine della tunica leggermente tirata su. La luce delinea in alto anche il profilo dell’aureola. Si tratta di un Santo, nello specifico San Romualdo, benedettino, fondatore della congregazione benedettina dei Camaldolesi. È infatti l’eremo di Camaldoli, in provincia di Arezzo, quello raffigurato con il modellino, ed è probabilmente la regola di San Benedetto, il tomo che funge da sostegno per la piccola Chiesa raffigurata