Madonna col Bambino

statua,
Nicola Pisano (attribuito)
1220 ca./ ante 1284

statua

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Nicola Pisano (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, donata dal pittore fiorentino Giuseppe Gagliardi, risulta entrata in Camposanto tra il 1816 ed il 1823-25. Risulta esposta nel corridoio Sud sotto il "Giudizio Universale". Essa fu depositata nel 1895 nel Muse o Civico di Pisa, dove già nel 1902 veniva conservata nella sala 1 su una colonnina al centro dell'ambiente. L'opera veniva esposta nel secondo dopoguerra nel Museo Nazionale di S. Matteo, dove è conservata tuttora. E' s tata presente nel 1992 alla mostra Niveo de Marmore a Sarzana. Lo Schubring (1902, p. 128) la attribuiva a maniera di Andrea Pisano, mentre Luigi Simoneschi (in BELLINI PIETRI 1906, p. 54) più genericamente la considerava opera pisana del XIV secolo. L'opera veniva esposta nel secondo dopoguerra con l'attribuzione a Nicola Pisano, e sotto tal nome elencata dal Caleca (1978). La Kosegarten Middeldorf nel 1978 la pubblicava; essa infatti no n aveva fino allora attirato l'attenzione dei critici di Nicola, tutti in tenti ad illustrate essenzialmente i grandi complessi Pergami, Arca, Fon te di Pisa, Siena, Bologna e Perugia. Lo stato di conservazione è mediocre. Manca la testa del Bambino, e quella della Madonna è vistosamente risaldata. Si tratta di una piccola statua, fatta piuttosto per la visione d al davanti, giacche a tergo si presenta con piani fortemente schiacciati, quasi dovesse aderire ad un fondale: non credo di cadere in un anacronismo suggerendo che si trovasse, se isolata, entro un ciborietto, come e consueto per le coeve immagini in avorio, o facesse parte, come elemento centrale, di un altarolo, polittichino o piccolo dossale. Eseguita in candidissimo marmo, la statuetta (purtroppo ore gravemente mutila) è stata presentata dalla Middeldorf Kosegarten come probabile opera di bottega. Tutto sta ad intendersi sui termini: non voglio assolutamente dire che ci si trovi dinanzi ad un'opera autografa nel senso moderno dell'espressione, ma c erto (e questo intende anche la studiosa) si tratta di un'opera eseguita realizzando con fedeltà idee di Nicola, sotto la sue diretta supervisione, o magari con qualche suo sporadico intervento manuale. Il giustificato riferimento a tempi piuttosto tardi dell'operare di Nicola (ma, per me, tempi prossimi più al pergamo di Siena che alla Fonte Maggiore di Perugia) porta a mio avviso ad una datazione entro il decennio 1268-78; Nicola utilizza un'idea compositiva che si trova, sostanzialmente, nella statuetta del la Madonna posta tra due specchiature del pergamo di Siena, e il passaggi o che si ha è quello tra un tono di severità imponente ed uno, piuttosto, di venusta ornata, un tono più cordiale, che bene si attaglia alla probabile destinazione privata dell'immagine
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900553110
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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