motivo decorativo moresco

decorazione plastico-pittorica, post 1872 - ante 1876

Decorazione plastico pittorica del soffitto e delle pareti, in legno intagliato e dipinto nei colori rosso, azzurro, celeste e oro e dipinto murale della fascia inferiore nei colori ocra, verde, giallo e oro. La decorazione del soffitto è articolata in una calotta centrale e nicchie laterali interamente rivestite in legno intagliato con stallattiti secondo la foggia moresca. Alle pareti prosegue la decorazione plastica con pilastrini che sostengono archi con nicchia ed archi ciechi. Le pareti sono dipinte nella fascia superiore riprendendo cromaticamente i motivi del soffitto, mentre nella zona inferiore corre una alta fascia con motivi geometrici nei colori ocra, giallo, verde e nero

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura
    muratura/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Bottega Livornese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "Giovanni Fattori"
  • LOCALIZZAZIONE Bottini dell'Olio
  • INDIRIZZO Via Bottini D'Olio, 7, Livorno (LI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'insieme della decorazione della "Sala turca", è caratterizzato, come la sala attigua, da una ricca decorazione ispirata alla cultura figurativa orientale,e nella fattispecie a quella araba. Si tratta di uno degli episodi decorativi più significativi della villa. Si veda in proposito la scheda 0900521758. Le matrici dell'affermarsi della moda neomoresca e neogotica in Toscana sono daricercare, secondo quanto sostiene Matteoni, nella cultura figurativa fiorentinadi metà Ottocento, nelle celebre Villa di Sanmezzano progettata dal PanciatichiXimenese d'Aragona nel 1853, cultura che trovò espressione più matura proprionell'opera dell'architetto Vincenzo Micheli qui responsabile del progetto d'insiemedella Villa, che fu autore, assieme al Falcini e al Treves, della Sinagoga diFirenze. Questa è considerata dalla critica uno degli esempi meno provincialidi architettura neomoresca in Italia. La diffusione degli stilemi decorativiarabeggianti trovò terreno ben fertile a Livorno, città commerciale e tradizionalmentecosmopolita. La partitura architettonica della sala costituì una sorta di esercizio di stile per l'architetto Micheli: ogni dettaglio, anche negli arredi, sembra ispirato al celebre esempio europeo di Alhambra: ogni elemento si presenta coerentecon l'insieme e si caratterizza per la totale assenza di motivi antropomorfi(in linea coi dettami coranici; si noti poi il riecheggiare dei caratteri delcufico nei rosoni dipinti delle sovrapporte), per la vivace policromia. AUTN: Micheli Vincenzo; AUTA: 1830/ 1895; AUTS: attribuito; AUTR: ideazione; AUTM: bibliografia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900551764
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1872 - ante 1876

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE