pilastrino - bottega toscana (secondo quarto sec. XVI)
pilastrino
1525 - 1549
Pilastrino
- OGGETTO pilastrino
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
- AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Provenienti dalla chiesa di San Francesco, i quattro pilastrini entranoin Camposanto nel 1810 (LASINIO 1833); quelli con la mensolina superiore[a, b ] vennero esposti ai lati dei bassorilievi con il Porto Pisano[00235712] e con la Croce pisana [00235713] nel corridoio nord;successivamente vennero spostati ai lati della lapide commemorativa delBorghi (datata 1847) sotto Il Trionfo della morte (AFS, ripr. 145016).Gli altri due pilastrini [0023 5717] furono invece collocati da Lasinio ailati del sarcofago romano (C.18 est) sotto Il passaggio del Mar Rosso(corridoio nord) (Alinari n. 8819). Nel 1935 i quattro esemplaricompaiono nell'atrio del Palazzo della Primazi ale al tempo del Museodell'Opera del Duomo. In questa sede sono rimasti fi no al 1986, anno incui sono stati trasferiti nel nuovo Museo dell'Opera (C IARDI 1986). Iquattro pilastri seguono un andamento decorativo dall'alto v erso ilbasso: da una corda pendono cartelle con la scritta "OPAE", mazzett i difrutta, pesci, scudi, una testina umana entro un clipeo, una piccolasf inge, nastri e una mensolina supe-riore (in due casi). Lasinio ciricorda c he il gruppo proviene dalla chiesa di San Francesco (LASINIO1833). Alla fi ne del '400 l'edificio monastico pisano venne sottopo-stoad una serie di i nterventi tra cui il rifa-cimento dei due chiostriiniziato dai fioren-tini Banco d'Andrea e dal fratello Giovanniconsistente nella messa in opera di capi e peducci in pietra gonfolina(CASINI 1992, p. 86). Presumibilmente s i tratta della stessa maestranzache all'inizio del'500 prenderà i lavori p er la fattura di lesene estipiti in marmo come sembra indicare il confront o tra i peduccirealizzati allo scadere del XV secolo e i quattro pilastrin i dei qualireca sul retro la data 1515 [00235717]. Oltre allo stesso modo diintagliare la materia, il confronto evidenzia in entrambi i casi laprese nza di ritrattini che sulle paraste sono sbozzati nelle faccelaterali (CIA RDI 1987a). Sebbene le dimensioni di una coppia sianoinferiori alle altre due lesene, non è difficile ipotizzare un comuneimpiego: tuttavia, poiché , come già riportato, una lesena recaun'iscrizione che come tale doveva es sere visibile, e il loro utilizzonon essere stato quello di stipiti delle finestre del Capitolo, come èstato riportato da Lasinio (LASINIO 1833), da l momento che la parteposteriore sarebbe stata murata impedendone così la lettura, piùattendibile, risulta invece l'uso dei pilastrini come divisor i delloggiato superiore del secondo chiostro del convento, oggi tamponato madove ancora rimangono inserite alcune basi di marmo con ritrattini arili evo analoghi a quelli sopra citati. Si tratta dello stesso ornatointagliat o nelle paraste laterali dell'altare maggiore smontato di SantaMaria della Spina realizzato da Girolamo da Carrara detto il Rossiminonel 1522 (CASIN I 1992, p. 88, 90). Si può quindi credere a una ripresadei lavori in San F rancesco da parte di questo scultore rimasto fedele airepertori decorativi dei lapicidi carraresi e a quelli del maestro Bancod'Andrea
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235714
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00235714_a
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0