Sant'Alberto, Sant'Eufrasia, Santa Maria Maddalena de'Pazzi, Sant'Andrea Corsini
dipinto,
Mannucci Gaspare (1575/ 1642)
1575/ 1642
Personaggi: Sant'Alberto; Sant'Eufrasia; Santa Maria Maddalena de' Pazzi; Sant' Andrea Corsini. Attributi: (Sant'Alberto) crocifisso; libro; giglio; (Sant' Eufrasia) teschio; giglio; libro; (Santa Maria Maddalena de' Pazzi) cuore ardente; giglio; libro; (Sant'Andrea Corsini) pastorale; mitria. Simboli: colomba (Spirito Santo). Oggetti: cartiglio
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Mannucci Gaspare (1575/ 1642)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
- LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
- INDIRIZZO via della Quarquonia, 4, Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In origine collocata sul secondo altare sinistro nella chiesa di San Pier Cigoli, dove viene menzionata nella letteratura guidistica settecentesca, la tela - eseguita da Gaspare Mannucci nel 1638, come testimonia l'iscrizione apposta su di un sasso in basso al centro - raffigura quattro santi dell'ordine carmelitano. A sinistra Sant'Alberto regge un crocifisso guardando intensamente verso lo spettatore secondo un espediente che ricorre spesso nel catalogo del pittore fiorentino. L'iscrizione sul cartiglio retto dagli angeli è l'introito della messa dei confessori; secondo la leggenda, infatti, fu l'apparizione di questa iscrizione che risolse al momento dei funerali del santo la controversia sul tipo di messa da celebrare nell'occasione. Accanto ad Alberto Sant'Eufrasia, piangente, sembra meditare sul teschio che regge tra le mani, mentre ai suoi piedi giacciono gigli ed un libro con l'iscrizione S. EUVFRASIA. Al centro, in secondo piano, si scorgono un angelo custode col bambino, figure evanescenti dai contorni sfumati e dai pallidi colori. A destra Maria Maddalena de' Pazzi recante un cuore ardente con l'iscrizione ET VERB(um) CARO FACTV(m) EST (Giovanni, 1, 14), in riferimento ad una delle visioni mistiche avute dalla santa alla quale apparve Sant'Agostino che le scrisse sul petto tali parole. Infine Andrea Corsini, vescovo di Fiesole, canonizzato nel 1629. Il dipinto veniva citato da Patrizia Giusti nel catalogo della mostra su La Pittura a Lucca nel primo Seicento per sottolineare lo stretto legame mantenuto da Gaspare Mannucci con il linguaggio figurativo e il gusto vigenti nella città d'origine, legame particolarmente evidente nella "sensibilità e l'accuratezza del disegno", "la profonda adesione allo spirito controriformato" e la scelta dei personaggi effigiati (Giusti Maccari 1994, p. 204). Per l'iconografia di Maria Maddalena de' Pazzi, al secolo Caterina de' Pazzi, fiorentina come Andrea Corsini, il pittore si modella pedissequamente su quella diffusa dal Curradi a partire dal 1607, anno di morte della santa, il cui processo di beatificazione, avviato nel 1611, si era svolto anche a Lucca, dove il Curradi aveva inviato alcuni ritratti. La positura di Maria Maddalena ricalca quella della Santa Caterina da Siena ritratta sulla destra nella Madonna del Rosario tra i Santi Domenico, Caterina, Ansano e Lucia conservata nella chiesa di San Pietro a Corsena (Bagni di Lucca), datata 1625. L'opera dei depositi di Villa Guinigi, "armonicamente calibrata e ordinata dal punto di vista compositivo, appare animata da uno spirito essenzialmente devozionale, in cui anche gli oggetti rappresentati, il teschio, il cuore, il Crocifisso, non sono tanto brani di natura morta quanto supporto alla meditazione religiosa" (Giusti Maccari 1994, p. 204). La Giusti Maccari ricorda, infine, un componimento poetico dedicato alla tela da Elisabetta Coreglia a testimonianza dell'apprezzamento da essa goduto
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900531371
- NUMERO D'INVENTARIO 362
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- ISCRIZIONI sul libro in basso a sinistra - S. EVFRASIA - Giovanni, 1, 14 - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0