MADONNA CON BAMBINO

rilievo,

Entro una ghirlanda di frutta è raffigurata la Madonna in posa frontale e assisa, col figlio in grembo; la mano destra del piccolo, sorretta e guidata dalla madre, accenna al globo terrestre, dalla vistosa croce

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Civitali Matteo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Martino
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento sepolcrale, realizzato entro il 1472, occupava in origine la parete meridionale della Cappella di San Regolo, acquisita al patronato nocetano il 23 febbraio 1467, dieci giorni dopo la morte di Pietro. Agli inizi del Cinquecento, in occasione del generale riordino degli arredi monumentali del transetto meridionale conseguente ai lavori per la cappella del Sacramento, il monumento fu spostato nella sua attuale collocazione, provocando la scomparsa dell'ingresso orientale alla prima sagrestia. Erroneamente attribuito a Michelozzo, nella prima edizione delle Vite (1550), il monumento fu in seguito assegnato da Giorgio Vasari a Pagno di Lapo Portigiani (ed. 1966-97, III, p. 239). In effetti la tomba di Pietro da Noceto, che fortemente rievoca il modello sepolcrale fiorentino, è una meditazione di Matteo Civitali sulla tipologia funeraria comunemente definita «umanistica», e in particolare sui due massimi esempi che la Signoria fiorentina eresse in Santa Croce in onore dei cancellieri Leonardo Bruni e Carlo Marsuppini, rispettivamente ad opera di Bernardo Rossellino (post 1444 - 1451 circa) e di Desiderio da Settignano (1453 circa - 1459 circa). Stretto è inoltre il parallelismo tra il monumento funebre in San Martino e la rosselliniana tomba del Cardinale di Portogallo (Firenze, San Miniato al Monte, 1461-66). Come spesso accade nelle opere civitaliane, ricorre la ripresa di motivi antiquari, come quello dei grifoni. Il restauro del 2004 ha riportato alla luce tracce di doratura che riguardavano non solo i numerosi singoli dettagli (aureole, tenie, capigliature, raggi, stelle, nubi, etc.), ma anche interi tracciati ornamentali (girali, palmette, i bordi rialzati della doppia treccia sull'estradosso). L'uso parco della policromia adottato dal Civitali rivela la più sobria severità da lui adottata rispetto ai suoi colleghi fiorentini che amavano adoperare una più larga gamma di colori. La sobria compostezza dell'intero monumento, giocata su un articolato gioco chiaroscurale, è accentuata dal suo notevole slancio verticale, in buona parte accentuato dalla presenza del pinnacolo sommitale. La Vergine col Bambino, raffigurata in un tondo in posizione frontale, è affiancata da due ritratti di profilo. Lo schematico accostamento gerarchico di immagine mediana frontale e di effigi laterali in profilo evoca il consueto impianto della pala d?altare con presenza votiva dei donatori. Caglioti ipotizza che il tondo sia stato realizzato a mo' di risarcimento a causa dell'abbattimento d'un altare della Beata Vergine, sito nella Cappella di San Regolo, del quale nel 1465 Pietro da Noceto aveva acquisito da Melchione di Francesco Antelminelli il patronato. In modo insolito per un contesto funerario, la Madonna è raffigurata in posa frontale e assisa, col figlio in grembo; la mano destra del piccolo, sorretta e guidata dalla madre, accenna al globo terrestre, dalla vistosa croce, ch'egli tiene sollevato con il braccino sinistro. Il tondo è ulteriormente rimarcato da un'ampia corniciatura che si sviluppa su più fasce, evocando l'analoga soluzione della tomba rosselliniana di San Miniato al Monte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900528022
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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