SAN LORENZO
dipinto,
Scaglia Girolamo (1620 Ca. / 1686)
1620 ca. / 1686
Personaggi: San Lorenzo. Figure: angeli. Attributi: (SanLorenzo) graticola; palma del martirio. Oggetti: libro; corona di fiori; corona d'oro. Architetture: colonna; porticato
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Scaglia Girolamo (1620 Ca. / 1686)
- LOCALIZZAZIONE Museo nazionale di Villa Guinigi
- INDIRIZZO Via della Quarquonia, Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Pubblicando il dipinto nel 1987 in occasione della mostra Dipinti restaurati e da restaurare, Maria Teresa Filieri ha ipotizzato la provenienza del San Lorenzo, firmato e datato HIERO:VS SCAGLIA LUCE.IS F. 1665, dall'Oratorio di San Lorenzo ai Servi, uno degli enti di pertinenza dell'Ospedale di San Luca, nel cui fondo la tela è stata rinvenuta (Filieri 1987, p. 22). La figura del santo, ritratto in atteggiamento eloquente e retorico - secondo un'inclinazione tipica dello Scaglia, che emerge fin dalla giovanile Sant'Apollonia di San Frediano (1646) - trova un corrispettivo nel San Rocco del Paolini conservato nella parrocchiale di Lupinaia, che pure giganteggia nell'imminenza del primo piano, quasi ad invadere lo spazio reale occupato dal riguardante e ad accrescere così le reazioni emotive suscitate nel fedele. Anche l'espediente del libro, aggettante ad infrangere la barriera tra spazio reale e spazio fittizio, che all'interno della produzione dello Scaglia ha un parallelo nel violino dell'Allegoria della Musica (già Roma, mercato antiquario), può derivare da un espediente frequentemente utilizzato dal maestro Pietro Paolini. L'Ambrosini ha sottolineato "il gusto attentamente descrittivo nella resa delle stoffe", con risultati di "ostentazione del fasto proprio al paramento e dell'abilità tecnica che ne finge l'opulenza" ( Ambrosini 1994, p. 254), che per certi versi, a mio parere, trova un corrispettivo nel piviale del santo vescovo nel Crocifisso e santi del Biancucci già a San Pietro a Marcigliano. Tale gusto per la descrizione analitica dei particolari decorativi nelle vesti e talvolta anche nelle ambientazioni deriva dal sempre più intenso influsso esercitato sullo Scaglia dalla cultura fiorentina post-cigolesca (si ricordi la presenza in Sant'Agostino dell'ornatissima Adorazione dei Magi del Cardi) e soprattutto dai modelli di Matteo Rosselli illustrato in Santa Maria dei Servi da ben quattro tele eseguite tra il 1636 e 1648
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526941
- NUMERO D'INVENTARIO O.S.L. 211
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
2006
- ISCRIZIONI In basso a sinistra sotto il libro - HIERO:(nim)VS SCAGLIA LUCE.(ns)IS F.(aciebat) 1665 - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0