Santa Caterina d'Alessandria

dipinto,

Personaggi: Santa Caterina d'Alessandria. Attributi: (Santa Caterina d'Alessandria) ruota; corona; scettro; palma del martirio. Elementi architettonici: base di pilastro; balaustra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Scaglia Girolamo (1620 Ca. / 1686)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In origine la tela era collocata, insieme al perduto pendant raffigurante Sant'Agnese, ai lati della tavola di Lorenzo Zacchia con San Giuseppe tra i Santi Paolo e Girolamo posta sulla parete di fondo dell'oratorio di San Giuseppe, annesso al distrutto Monastero delle Gesuate e oggi pertinente il Museo della Cattedrale. Il dipinto, attualmente ubicato sull'altare del fianco destro, rimasto privo della sua pala originaria, è concordemente riferito dalle fonti a Girolamo Scaglia, paternità documentata anche dall'iscrizione, ora mutila, lasciata dal pittore in basso a sinistra, per la cui integrazione ci soccorre il supporto di Michele Ridolfi, che scriveva all'inizio dell'Ottocento, secondo il quale le due tele "portano la data 1655" (Lucca, Biblioteca Statale, Ms 3666, fasc. 4, c. 25 v. e Filieri 1994, p. 73). Il dipinto è stato citato dall'Ambrosini nel suo primo intervento sullo Scaglia per evidenziarne la "fioritura costumistica" di ascendenza fiorentina in parallelo con l'"eleganza cortese" che qualifica il San Martino della sacrestia della Cattedrale e rilevare il debito nei confronti dell'idealismo reniano (Ambrosini 1992, p. 34) - ed è infatti sulla posa della Santa Lucia nella Madonna della Neve di Guido, già in Santa Maria Corteorlandini e ora agli Uffizi, che pare modellata la Santa Caterina dell'Oratrorio di San Giuseppe. Nel catalogo della mostra su La Pittura a Lucca nel primo Seicento l'Ambrosini ricordava poi la tela in relazione alle figure mulliebri presenti nel manoscritto Sardini 104 dell'Archivio di Stato di Lucca, che raccoglie ben 37 disegni dello Scaglia, per la comune tipologia corporea, i fianchi allargati in un'ampia curva e la vita sottile. Nella medesima occasione lo studioso sottolineava nel dipinto il gusto per la descrizione insistita dei particolari esornativi nelle vesti e nell'ambientazione, derivante dalla sempre più incisiva influenza esercitata sul pittore dalla cultura fiorentina post-cigolesca e soprattutto dai modi di Matteo Rosselli (Ambrosini 1994, p. 255). Tale orientamento poté poi ulteriormente definirsi mediante il contatto con l'opera del fiesolano naturalizzato lucchese Giovan Domenico Ferrucci, a partire dalla metà del secolo, che condivide con lo Scaglia la preziosità della materia cromatica, la connotazione di eleganza profana conferita alle scene dalla profusione dei drappeggi, dalle acconciature ricercate e dalle positure leggiadre e leggermente artificiose, come risulta dal confronto tra lo Sposalizio mistico di Santa Caterina dello Scaglia (già New York, mercato antiquario) e la tela di identico soggetto del Ferrucci nella chiesa lucchese di Sant'Anna. L'attitudine vagamente recitativa della Santa Caterina, derivante dalla posa elegante, dall'ostensione della palma del martirio e dal ricco tendaggio, fermato in alto a sinistra in guisa di sipario e ricadente in complessi drappeggi, pare ammettere gli spettatori alla visione della santa come affacciata sul proscenio, secondo un'intonazione teatrale che ha un corrispondente nella giovanile Sant'Apollonia di San Frediano. La florida bellezza della santa, il volto pieno, dal carnato niveo, le guance leggermente rosate e le labbra carnose, richiama la Musica nell'Allegoria (già Roma, mercato antiquario) riconosciuto alla Scaglia dall'Ambrosini (1994, p. 255) e trova un parallelo, in ambito lucchese, nella sensuale Maddalena in adorazione del Volto Santo nella tela di Paolo Biancucci in San Paolino a Viareggio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526934
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI In basso - (GIROLAMO SCAGLI)A (L)UCE:IS FACIEBAT (1655) - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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