adorazione dei Re Magi
dipinto,
Lombardi Giovanni Domenico Detto Omino (1682/ 1751 Ca)
1682/ 1751 ca
A sinistra siede la Madonna in abito rosso, manto blu e velo bianco, con il Bambino in braccio. Dietro è San Giuseppein piedi con veste blu e manto giallo. Al centro, in ginocchio di spalle, bambino offerente in veste grigio perla. Dietro di lui Re in abito giallo in ginocchio in adorazione del Bambino. A destra Re con veste damascata a fondo rosso e motivi floreali in oro, bordata di ermellino e manto grigio perla. Dietro più a destra Re con abito bordeaux, manto lilla e turbante e soldato in armatura a cavallo. Tutte le figure sono collocate sullo sfondo di un arioso loggiato sotto un lucernario
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Lombardi Giovanni Domenico Detto Omino (1682/ 1751 Ca)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Scuola Veneta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Guinigi
- INDIRIZZO via della Quarquonia, 4, Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Significativo per questa tela è il riferimento a scuola veneta formulato dal Ridolfi alla fine dell'Ottocento (1877), mentre recentemente il Martini (1994) ha sottolineato per il Lombardi in generale e più in particolare per quest'opera l'importanza del soggiorno veneziano, durante il quale il pittore poté studiare i classicidel Cinquecento Veronese, Tiziano e Tintoretto, i lavori del Ricci e le prime prove del Piazzetta e del Pittoni. Nel rapporto tra figure e architettura, nella resa dei panneggi sfarzosi e fruscianti, nella rappresentazione dei particolari in controluce e nel largo respiro dell'impaginazione sono evidenti le desunzioni dalle varie redazioni che dell'Adorazione dei Magi ha fornito il Veronese nel corso della sua attività. Si tratta comunque più in generale di un collage di riprese dalla pittura veneta: il fanciullo offerente in primo piano sembra derivare dal Bassano, l'effetto che la luce crea sulla manica in velluto bordeaux emergente dall'ombra cupa dell'abito nero del Re sulla destra richiama il Tintoretto mentre l'elegante profilo della Vergine ricorda il Balestra. La luce tersa che penetra dal lucernario sottolinea le strutture architettoniche e accende riverberi sulle sete, le pellicce, i velluti e l'oro portato in dono accentuando l'atmosfera festosa che pervade la scena. L'organizzazione spaziale delle figure, la delicata gamma cromatica e l'apertura sul paesaggio accomunano la tela al Martirio di San Romano conservato nell'omonima chiesa lucchese con la quale l'Adorazione condivide la datazione alla fine del secondo decennio del Settecento
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526839
- NUMERO D'INVENTARIO 329
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0