PAESAGGIO CON DIANA E ATTEONE
dipinto
1743 - 1748
Vernet Joseph (1714/ 1789)
1714/ 1789
Dipinto con cornice raffigurante, in secondo piano al centro, uno sperone roccioso da cui scende una cascata, tra macchie di alberi. In primo piano Diana, riconoscibile dalla mezzaluna sulla fronte, attorniata dalle ninfe sue compagne, esce frettolosamente dalle acque entro cui si stava bagnando mentre guarda ansiosamente verso destra, dove, sull'altra sponda, tra gli alberi qualcuno la stava spiando
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Vernet Joseph (1714/ 1789)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale Foresiana, collezione Mario Foresi
- LOCALIZZAZIONE Centro Culturale De Laugier
- INDIRIZZO Salita Napoleone, Portoferraio (LI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La vicenda di acquisto del dipinto è legata a quella della "Marina con naufragio"(cfr. scheda OA 09/00526285), come riporta la nota scritta sul retro di entrambile tele. Sull'allegato alla polizza assicurativa delle opere della collezioneForesi l'opera risulta inspiegabilmente attribuita ad Orazio Vernet, mentreè mantenuta l'attribuzione a Giuseppe Vernet per il pendant; negli altri inventariviene invece confermata l'attribuzione a Giuseppe. Il Marini titola il quadro"Cascata con bagno di ninfe sul Reno" ma non è chiaro se la specificazione delfiume Reno è una fantasia del compilatore o ha origini documentarie. Il motiuvodella cascata con rocce si ritrova in un dipinto conservato agli Uffizi, checostiuisce una variante rispetto al dipinto della Foresiana, ed è anch'essocuriosamente pendant di una "Marina con naufragio", copia invertita del dipintoelbano. Come al solito vernet gioca sull'inversione degli elementi: la cascataè a destra, così come la parete rocciosa; al centro si intravede un gruppo diedifici in piena luce, come nel dipinto della Foresiana. In primo piano, inluogo del mito, pescatori in conversazione. Il dipinto fiorentino è datato daIngersoll-Smouse agli anni 1743-1748, a cui sembra risalire per affinità distile anche il nostro. Vernet si serve del mito come pretesto per creare unriuscito contrasto tra un paesaggio aspro, dalle rocce bizzarre e capricciose,chiaramente ispirato a Salvator Rosa, di cui in questo periodo subisce profondamentee consciamente l'influenza e la scena classica del primo piano. Il motivo dellacascata e dell'acqua è spesso legato alla rappresentazione del mito di Dianae Atteone: di un periodo di poco successivo è il gruppo scultoreo di Luigi eCarlo Vanvitelli per una delle fontane nei giardini della Reggia di Caserta.I colori del dipinto sono caldi, gli effetti principali sono affidati al giocotra le parti in luce e in ombra: tra le figure femminili incontroluce e quellein piena luce, tra gli alberi e le rocce scure in secondo piano e lo sfondodegli edifici in pieno sole che si fonde con lo spazio chiaro del cielo. Danotare gli episodi sporadici di colore vivace, dell'azzurro intenso della vestedella ninfa sulla destra e del rosso in primo piano, che ci richiamano ai paesaggistidel '600, in particolare a Gaspard Dughet (cfr. Allegato n. 1, 1922/07/04, p. 28, n. 147; Elenco materiali, 1963, n. 90)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526284
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2001
2006
- ISCRIZIONI cartellino sul retro - PAESAGGIO MARINA DI GIUSEPPE VERNET (CON IL PENDANT 113) FURONO COMPRATI PER COMMISSIONE DEL BARONE ADOLFO DE ROTSCHILD IL QUALE MORI' PRIMA CHE GLI FOSSERO SPEDITI. COSI' RESTARONO A NOI [...] - lettere capitali - a impressione -
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