arpie e draghi

capitello,
Guidetto (bottega)
notizie fine sec. XII-inizio sec. XIII

Sopra il primo giro di foglie d'acqua accentuatamente ricurve a uncino, sono scolpite figure in complesse articolazioni. Accanto ad un mascherone fogliato, compaiono delle arpie e dei draghi che intrecciano le loro code

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Guidetto (bottega): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le importanti scoperte derivate dal recente restauro della Chiesa, hanno portato a mettere in discussione l'intera cronologia riguardante la maestranza dei Guidi. Una lunga tradizione critica assegnava tutta l'attività di Guidetto alla prima metà del '200, mentre la nuova datazione della chiesa al terzo quarto del secolo XII, ha permesso di anticipare il periodo dell'attività di Guidetto a Lucca. Il rinvenimento di una brocchetta colma di monete, utilizzate intorno alla metà del secolo XII, ha consentito di datare l'inizio dei lavori di ricostruzione intorno agli anni '60 del secolo XII. Per il completamento dei lavori abbiamo il dato certo dell'iscrizione con la data 1187 incisa sull'architrave del portale di facciata. Precisi riferimenti al mondo di Guidetto, in analogia con le figure dei capitelli delle logge del Duomo di S.Martino (vedi scheda n. 1500062), si ritrovano in due capitelli dell'interno: il secondo capitello nella navata destra e il terzo della navata sinistra. Vi compaiono: animali avviluppati in complesse articolazioni, mostri che spuntano da ricchi fogliami, draghi intrecciati, arpie e protomi umane. Tipico di Guidetto è un risentito plasticismo con marcati effetti chiaroscurali. Questi capitelli presentano stringenti somiglianze con sculture di Guidetto eseguite nel Battistero del Duomo di Pisa, in particolare con un capitello e con la decorazione delle mensole. Soprattutto si riscontra un'identità di soluzioni tecniche per rendere le squame e i piumaggi sul corpo delle arpie. La superficie viene in entrambi i casi ricoperta da ripetuti piccoli cerchi realizzati incidendo la pietra a non eccessiva profondità. Accettando l'ipotesi che la decorazione venisse sbozzata dal capo taglia e poi rifinita dai collaboratori, una simile identità tecnica fa pensare ad una vicinanza anche cronologica fra i due complessi. Accanto agli accenti guidetteschi, va sottolineata la compresenza di una cultura più arcaica e classicista. Ad essa è dovuta l'adozione per gli altri capitelli della tipologia composita con un unico o doppio giro di foglie, come accade nella chiesa di S. Frediano, e l'utilizzo di materiali di spoglio per alcune colonne scanalate e per il primo capitello della navata sinistra (vedi scheda n. 0900525582). Si tratta con molta probabilità di una maestranza formatasi all'interno della cultura plastica di ascendenza classica diffusa nell'area pisano-lucchese nella prima metà del secolo XII. Nei capitelli di SS. Giovanna e Reparata non direttamente collegati a Guidetto, va però sottolineato come la sua presenza continui a rivelarsi. Ad esempio nel trattamento dei fogliami, che si sovrappongono alla struttura mutandone sottilmente l'aspetto. Una situazione mista, cioè la compresenza di una taglia pisana, forse legata al Diotisalvi, e la taglia di Guidetto a partire dal terzo quarto del secolo XII, si verifica anche in altre chiese lucchesi: facciata della chiesa di S. Cristoforo, chiesa di S. Giusto, chiesa di S. Michele in Foro (vedi scheda n. 0900526910), forse nel chiostro di S. Ponziano (vedi scheda n. 00424860), e nel Duomo di S. Martino (vedi scheda n. 0900526777)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525575
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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