VISITAZIONE
dipinto,
1596 - 1596
Ligozzi Jacopo (1547/ 1627)
1547/ 1627
La scena è ambientata al'interno di un cortile oltre il quale si intravede una porzione di cielo color lapislazzulo. A sinistra un bambino con veste rossa sorride guardando verso lo spettatore e accennando ai due personaggi al centro: Sant'Elisabetta in abito viola con manto giallo e la Vergine ammantata di blu. Assistono all'incontro due dame riccamente abbigliate in viola, una donna che reca una cesta sul capo, due mendicanti - il bambino vestito di blu e l'altro di giallo pallido - e una figura maschile che guarda intensamente verso l'esterno
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ligozzi Jacopo (1547/ 1627)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Visitazione, collocata sul quarto altare sinistro della Cattedrale in corrispondenza del tempietto del Volto Santo, è stata eseguita nel 1596 da Jacopo Ligozzi, pittore di origine veronese, ma di stanza fiorentina. Dopo una prolungata attività nel campo dell'illustrazione animale e vegetale, di cui il Gabinetto dei Disegni e Stampe degli Uffizi conserva splendidi esemplari , a Firenze il Ligozzi aveva iniziato la propria attività nell'ambito dell'esecuzione di dipinti di grande formato solo sul principio degli anni novanta. Nel 1594 si recò personalmente a Lucca per condurre gli affreschi e le tele del distrutto oratorio del Gesù presso la Chiesa della Rosa, prova che dovette essere valutata positivamente se poté aprirgli la strada alla commissione della Visitazione, condotta per la Cattedrale nel 1596, secondo la testimonianza di Enrico Ridolfi (1882, p. 192). Il dipinto condivide con opere dell'ultimo decennio del Cinquecento, come il Miracolo di San Diego nella chiesa fiorentina di Ognissanti (1595) e il Martirio di Santa Dorotea in San Francesco a Pescia (1595) l'impaginazione affollata ma lo stesso efficacemente comunicativa, le notazioni pauperistiche conviventi con le vesti e le acconciature raffinate presenti nel vivace corteggio che partecipa all'evento sacro, che in genere, nelle opere ligozziane, figura al centro della scena. Alla Visitazione ben si attaglia l'osservazione formulata dalla Bacci (1986, III, p. 106) a proposito dei lavori licenziati dal Ligozzi negli anni novanta del Cinquecento, quando spunti anche apparentemente contrastanti coesistono nel medesimo dipinto: "composizioni complesse e affollate - e al tempo stesso minute analisi nella resa dei dettagli; formule manieristiche nella struttura dei corpi - e al tempo stesso notazioni naturalistiche nella tipologia dei personaggi e nell'incidenza della luce; ricordi veneti e recenti esperienze tosco-romane". Nella Visitazione - dove, nonostante il mediocre stato di conservazione, si intuiscono la compiacenza nella preziosa resa materica dei tessuti e la stesura compatta del colore di ascendenza nordica, dagli esiti vagamente arcaizzanti - il Ligozzi si è ritratto nella figura stempiata all'estrema destra che volge lo sguardo verso lo spettatore. Recentemente il Ciardi (1994, p. 22) ha rilevato che i mendicanti sulla destra della tela sembrano annunciare certi "ipernaturalismi fisiognomici alla Manetti o addirittura alla Baccio del Bianco"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525489
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso a destra - IACOPO LIGOTI PIN(xit) - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0