Madonna con Bambino e Santi/ Cristo in Pietà/ scene agiografiche
dipinto,
ca 1480 - ca 1485
Ciclo di dipinti raffiguranti: nella tavola centrale Madonna con Bambino e Santi; nella lunetta Cristo in Pietà sorretto da Dio Padre; nella predella scene agiografiche
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Bigordi Domenico Detto Ghirlandaio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La nota tavola è attualmente esposta nella cappella di Sant'Apollonia ma anticamente doveva trovarsi in cattedrale, all'altare di San Pietro in Vincoli, sostituito come tutti gli altri delle navate laterali, ai tempi della Controriforma. Si tratta di un'opera composta di tre parti ognuna delle quali da riferire ad un artista diverso. La scena principale su tabula quadrata spetta a Domenico Ghirlandaio ed è un'opera centrale per lo svolgimento artistico dell'ambiente lucchese a partire dal IX decennio. Soprattutto sul piano compositivo e formale questo dipinto fornirà un modello unico cui tutta la temperie locale farà riferimento, talora con esiti di cristallizzata ripetitività (Vincenzo Frediani, Pseudo Bernardino del Castelletto, Bernardino del Castelletto) talora di altissima rielaborazione e compenetrazione con stimoli di altra natura (Michelangelo Membrini, Ansano Ciampanti). La critica più recente avvicina questa Sacra Conversazione all'altra, simile ma di livello inferiore, eseguita da Ghirlandaio per Pisa e conservata al museo di San Matteo. In tal modo viene proposta una datazione intorno alla fine dell'VIII decennio ma è forse più plausibile la tesi della Tazartes (1988) che ne sposta l'esecuzione agli inizi del successivo. E' infatti assente ogni riflesso di tale dipinto sulle opere lucchesi anteriori al 1482 circa. In seguito, soprattutto a fine IX decennio e per tutto il ventennio successivo, il modello compositivo del dipinto avrà amplissima fortuna. L'opera, impostata su una limpida e meditata struttura classica, pacatamente simmetrica, colpisce per la smagliante partitura cromatica e per i calibrati rimandi sia coloristici che formali, impostati nella solida composizione piramidale. La predella, nonostante lo stato di conservazione, risulta altrettanto alta sul piano qualitativo. E' da scartare l'attribuzione ad un artista locale quale il Frediani (cui forse fanno pensare i SS. Matteo e Lorenzo ai lati della predella), in favore di quella a Bartolomeo di Giovanni (Fahy 1976). Lo stile di questo collaboratore di Ghirlandaio e Botticelli si manifesta nelle eleganti figurette che popolano i cinque comparti di predella, nelle sagome, fluide nelle gestualità e ammantate in vesti dai tipici panneggi avvolgenti e mossi. La sintonia perfetta delle scene agiografiche coi santi della tavola principale, soprattutto nelle tipologie dei volti e nei colori delle vesti, indica una contemporaneità nell'esecuzione che la Pons (1988) colloca addirittura intorno al 1475. Diversamente, non sembra da doversi attribuire ad un ghirlandaiesco, o comunque ad un collaboratore stretto del Bigordi, la bella lunetta con deposizione di Cristo. L'infelice collocazione ed illuminazione non mi ha permesso un'indagine ravvicinata. Dalle foto si può ricavare che l'autore della lunetta appartiene alla schiera dei seguaci di Filippino Lippi a Lucca anche se per ora non è possibile proporre un nome
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525487
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0