Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena
dipinto,
Paolini Pietro (1603/ 1681)
1603/ 1681
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Domenico; Santa Caterina da Siena. Figure: cherubini; angeli. Abbigliamento religioso: abito domenicano. Attributi: (Madonna) rosario; stella. Abbigliamento: abito; manto; copricapo. Oggetti: cartiglio; tendaggio. Vedute: città di Lucca
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Paolini Pietro (1603/ 1681)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
- LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, già elogiato dal Baldinucci, negli inventari di inizio Settecento relativi al Palazzo degli Anziani è ricordato sopra la porta del salone dove si riunivano gli stessi Anziani e questa deve senz'altro essere stata la sua collocazione originaria. Nel corso dell'Ottocento (probabilmente ai primi del secolo in occasione dei lavori di rinnovamento al palazzo iniziati da Elisa Baciocchi e proseguita da Maria Luisa di Borbone) il dipinto viene spostato ed accantonato ed è forse dovuto a un possibile cattivo di conservazione che si devono le evidenti lacune e cadute di colore. Con tutta probabilità sono i governanti lucchesi a suggerire al pittore il tema del dipinto, estremamente significativo e del clima artistico e di quello politico-spirituale. La Madonna, infatti, per antonomasia, era ritenuta la protettrice della città ( e la chiesa di S. Pier Maggiore, meglio nota come della Madonna dei Miracoli, posta di fronte al palazzo, rafforzava tale convinzione), inoltre in epoca controriformata la raffigurazione della Madonna del Rosario era diventato un tema particolarmente amato e richiesto in quanto proprio nel giorno dedicato a questo culto ( il 7 ottobre) i turchi erano stati battuti nella battaglia di Lepanto: tale vittoria era stata interpretata come il trionfo della Cristianità sugli infedeli. Quindi, in parallelo all'intero mondo cristiano, anche Lucca, fedelmente raffigurata da una moltitudine di torri e cinta dalle mura, invoca la sua protezione. Cronologicamente l'esecuzione del dipinto da parte del Paolini si deve porre in anni non molto distanti dal suo ritorno in patria, avvenuto nel 1630 circa. Per assecondare la volontà degli Anziani, che probabilmente volevano un tipo di rappresentazione che trasmettesse un messaggio di facile e immediata interpretazione, il pittore torna a una composizione di tipo cinquecentesco, di estrema semplicità, in cui le novità apprese durante la permanenza a Roma sono indicate dai tratti somatici adottati per il volto della Madonna, chiaramente derivati dal maestro Angelo Caroselli, dalla fitta rete di passaggi chiaroscurali, dal modo in cui la luce trapassa radente, accendendo il rosso e il bianco delle vesti. E' questo un dipinto di immediata comprensione ma, allo stesso tempo, di grande raffinatezza ( basta soffermarsi sulla bellissima acconciatura che orna il capo della Madonna), pienamente rispondente agli ideali di religiosità di un Governo che in quegli anni va sempre più assumendo connotati aristocratici
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523919
- NUMERO D'INVENTARIO 455/67
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- ISCRIZIONI sul cartiglio - SUB TUUM PRAESIDIUM - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0