Dio Padre tra Santa Maria Maddalena e Santa Caterina da Siena

dipinto,

Personaggi: Dio Padre; Santa Maria Maddalena; Santa Caterina da Siena. Fenomeni metereologici: nuvole

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Della Porta Detto Fra' Bartolomeo (1472/ 1517)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1508, in occasione del suo soggiorno a Venezia, protrattosi dall' aprile al giugno, Fra' Bartolomeo riceve da parte di Bartolomeo d'Alzano, priore del convento dei domenicani di S. Pietro Martire a Murano, la commissione per una pala da collocarsi nella loro chiesa, con tutta probabilità all'altare dedicato a S. Caterina da Siena, che nel 1513 risulta ancora sguarnito tanto che i frati ordineranno a Francesco Bissolo un 'Incoronazione di S. Caterina da Siena. Rientrato a Firenze, il pittore mette mano al dipinto, per il quale aveva ricevuto un acconto di 28 ducati sui 70-100 che gli erano stati promessi. E' assai probabile che a suggerirgli il soggetto, dall'iconografia molto particolare, e le iscrizioni che vi compaino riportate, sia stato proprio il priore di Murano, ritenuto particolarmente esperto sulla santa senese. Nel 1509, come prova la data che vi compare, il dipinto è ultimato ma i domenicani di Venezia, forse per la particolare situazione politica in cui si era venuta a trovare nel frattempo la Repupplica o per la morte del d' Alzano, nonostante numerose sollecitazioni, si rifiutano di ritirarlo e di completarne il pagamento. Nel 1513, quando si scioglie per la prima volta la compagnia fra Baccio e Mariotto Albertinelli, l'opera risulta ancora in convento, ma nel 1516, nel Libro delle Ricordanze del convento redatto da fra' Bartolomeo Cavalcanti è detta nella chiesa dei domenicani di Lucca : S. Romano. E' infatti in questo lasso di tempo che il pittore decide di donarla all' amico Sante Pagnini, che la trasferisce nel convento di cui nel frattempo era diventato priore. La pala viene collocata all' altare davanti al quale, secondo la tradizione, S. Caterina nel 1375, durante la sua permanenza a Lucca , era stata vista più volte assorta in preghiera. La presenza del dipinto in chiesa è documentata fino al 1874, quando viene rimosso e sostituito da quella di Andrea Coppola, in cui è raffigurata la Discesa dello Spirito Santo. La pala reca evidenti i segni del viaggio compiuto a Venezia dal pittore, viaggio che, seppur breve, lascia in lui tracce indelebili. Il modo di delineare le figure, che si fanno più arrotondate e che si mettono spesso in pose fra loro correlate, quello di rappresentare la luce, le tonalità di colore mutano infatti in modo consistente. Cambiano anche le soluzioni compositive che si rivelano semplificate e pervase da un' armonia tipicamente veneta, già incontrata in Giovanni Belllini. Un ruolo importante è anche quello svolto dal paesaggio che si perde in lontananza attraverso passaggi carichi di modulte tonalità atmosferiche. Inoltre, le dimensioni del dipinto e la composizione, altamente sofisticata nonostante l'apparente semplicità gli coneriscono una gravità monumentale finora in lui mai riscontrata. Il soggetto del dipinto ha il preciso intendimento di mettere in parallelo le vite delle due sante, comparazione che del resto era già stata fatta da Raimondo di Capua nella Legenda Maior : per lo spazio di sette anni Maddalena (santa particolarmente venerata dall'ordine domenicano) è sollevata in cielo dagli angeli per sette volte al giorno e Caterina, in estasi, spesso si sollevava dal suolo ; per questo entrambe sono rappresentate sopra delle nuvole e per questo il dipinto può essere interpretato come l'elevazione attraverso la contemplazione e l'adorazione dell'Eterno. Il tema della contemplazione torna anche nella figura di Dio Padre, di dimensioni maggiori rispetto a quelle delle sante, proprio per sottolinearne la stabilità, l'eternità, la compostezza, concetti cui si riferiscono anche l'alfa e l'omega che compaiono sulle pagine del libro, che, seguendo un tema caro a Savonarola, alludono al fatto che primo e ultimo fine dell'uomo è la contemplazione di Dio
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523914
  • NUMERO D'INVENTARIO 88
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI al centro, vicino a Santa Maria Maddalena - NOSTRA CONVERSATIO IN COELO EST - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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