Dio Padre che sostiene il corpo di Cristo e colomba dello Spirito Santo

cimasa, 1450 - 1474

Sullo sfondo nero si staglia la figura del Padreterno, raffigurato con le sembianze di un vegliardo dalla barba vaporosa assiso su un trono di nubi. Ha manto rosso e sorregge con le mani la croce lignea su cui e Crocifisso Gesù Cristo, incoronato di spine. Sopra la croce è la colomba dello Spirito Santo. La croce è conficcata sul picco del Goilgota che fuoriesce dalle nuvole. Nella cuspide è un cherubino rosso

  • OGGETTO cimasa
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 100.3
    Spessore: 9.9
    Larghezza: 52.1
  • ATTRIBUZIONI Baldassarre Di Biagio Del Firenze (cerchia)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Toscana Del Sec. Xv
    Scuola Del Pesellino
    Pittore Intorno Alla Metà Del Sec. Xv
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • INDIRIZZO via della Quarquonia, 4, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola fu messa in relazione con la Trinità iniziata da Pesellino, terminata da Filippo Lippi, oggi alla National Gallery di Londra, proveniente da Pistoia (cfr. Bertolini Campetti/ Monaco/ Meloni 1968). In verità il dipinto lucchese sembrerebbe aggiornato su prototipi quali la Trinità di Alesso Baldovinetti delle Gallerie dell'Accademia di Firenze, datata 1471, cui è affine anche un'altra piccola Trinità, prossima alla nostra, su tavola centinata, esposta nel cenacolo di Santa Apollonia a Firenze. L'evidente aggiornamento fiorentino del dipinto di Villa Guinigi nonché la carpenteria prossima alle cimase del trittico di Benabbio, col cherubino racchiuso nella cuspide, ha spinto l'attribuzione in favore di Baldassarre di Biagio, pittore che si distingue per un elegante equilibrio fra plasticità luministica e sapiente uso della linea di contorno, elemento questo che pare essere meno presente nell'opera qua analizzata. Il pessimo stato in cui versa la cimasa 165 non permette di stabilire se i valori calligrafici del contorno siano assenti ab antiquo, dunque per scelta stilistica dell'esecutore, o se sono andati diminuiti dai restauri subiti dal dipinto. Pertanto si suppone come ambito di provenienza quello prossimo a Baldassarre di Biagio ricordando che certi aspetti del dipinto, come la piccolezza delle teste ed alcuni possibili aggiornamenti su Filippino Lippi (fase giovanile) e Botticelli (si veda il panneggio del Padreterno) non escludono accostamenti alla pittura di Michele Ciampanti (già Maestro di Stratonice), in relazione con Baldassarre almeno dal 1476
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523884
  • NUMERO D'INVENTARIO 165
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sullo zoccolo - Alfa e Omega - San Giovanni Evangelista (Ap. I, 8; 21, 6; 22, 13) - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Baldassarre Di Biagio Del Firenze (cerchia)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1450 - 1474

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'