recto: testa di cavallo vista di fronte e zampa di cavallo/ verso: soldato a cavallo visto da tergo

disegno, 1850 - 1899

Disegno a matita viola su carta avorio. Recto: Studio di testa di cavallo visto di fronte e zampa di cavallo. Verso: Schizzo di soldato a cavallo visto da tergo e schizzo indecifrabile (tronco d'albero?)

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita
  • ATTRIBUZIONI Fattori Giovanni (1825/ 1908): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "Giovanni Fattori"
  • LOCALIZZAZIONE Bottini dell'Olio
  • INDIRIZZO Via Bottini D'Olio, 7, Livorno (LI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La carta in esame è la prima di 26 (13 fogli color avorio, rilegati, più un foglio di carta telata marrone della copertina) che compongono un taccuino appartenuto a Giovanni Fattori e conservato dal Museo Civico di Livorno. Fu acquistato dal Comune di Livorno nel 1981, durante la direzione di Vera Durbè, da un collezionista privato. Il taccuino presenta una custodia in cartone rosso scuro priva di numerazioni e iscrizioni. Le 26 pagine non sono numerate. L'interno della copertina reca invece numerose iscrizioni manoscritte dell'artista, conteggi e notazioni pratiche di difficile interpretazione. Nella vasta produzione di Giovanni Fattori i taccuini ebbero una particolare importanza. La loro complessa vicenda fu in parte ricostruita da Dario Durbè. Scrive Durbè: "alla morte dell'artista, i taccuini conservati nel suo studio erano - ci dice il Ghiglia - più di sessanta. Passati in eredità a Giovanni Malesci, ben presto ventinove di essi furono posti in vendita; ma già a quel momento i taccuini dovevano essere passati in buon numero nelle mani di Mario Galli, di Gustavo Sforni, di Ugo Ojetti, di Luigi Sambalino. Lo Sforni, poi, acquistanone altri successivamente, ne mise insieme ben 19. Dei taccuini restati al Malesci, una quindicina erano ancora in sua mano al momento della morte, nel 1961.."(EB14). Non si conosce la provenienza del taccuino in esame, nè esso è mai stato oggetto specifico di studio; le caratteristiche della rilegatura inducono ad escludere la derivazione dal nucleo di Mario Galli. Assai difficile risulta inoltre la datazione, anche in considerazione del fatto che il Fattori "usò ciascuno dei suoi taccuini a più riprese, spesso a distanza di anni.."(EB14 p. 11). Tuttavia è possibile, per alcuni disegni, giungere ad una possibile datazione di massima, in ragione della vicinanza dei soggetti con alcune opere note. Stilisticamente i disegni del nostro taccuino sono variegati: alcuni di essi presentano il segno spezzato e rapido dell'abbozzo, altri si caratterizzano per una maggiore finitezza, con ombre e chiaroscuro. Si ripetono in molte carte i soggetti consueti alla poetica dell'artista durante l'intera carriera: lo studio dei cavalli, in primis, con dettagli di zampe e narici che rendono vana una loro associazione a qualche opera precisa, e quello dei soggetti militari, per i quali si è tentato il riferimento a certi motivi più ricorrenti. Più indicativi, per una sua collocazione cronologico-critica, gli studi di frate, quella di cane accovacciato, e di alcuni cavalli bardati. Le carte 8r, 14v, 15v presentano infatti studi di un giovane frate con cappello che sembrano riferibili alla tavoletta "Ipocrisia e sincerità", databile agli anni Ottanta. (cfr. EB22 n. 127); mentre lo studio dei cani ci rimanda ad un altro tema caro all'artista, anch'esso frequente della produzione tarda, dall'incisione "I miei cani pomeri" al dipinto "I due cuccioli". Particolarmente significativo risulta inoltre lo studio del cavallo da traino della carta 18v, che trova corrispondenza nel dipinto "Muletto bianco", datato alla fine degli anni Ottanta; e quello di cavallo bardato (c. 12v) che corrisponde all'acquaforte "Vedetta appiedata" (1900 ca.). Da tali elementi si giunge dunque a collocare l'utilizzo del taccuino negli ultimi due decenni del XIX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900522080
  • NUMERO D'INVENTARIO MunLi 2141 (c.1)
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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