Cristo crocifisso con la Madonna, San Giovanni Evangelista e San Francesco d'Assisi

dipinto, 1664 - 1664

Il dipinto è conservato all'interno di una cornice in legno intagliato e dipinto che misura cm. 235x196

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 217
    Larghezza: 168
  • ATTRIBUZIONI Nasini Francesco (1611/ 1695)
  • LOCALIZZAZIONE Collegiata di S. Agata
  • INDIRIZZO Piazza della Basilica, Asciano (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, realizzata nel 1664 per la chiesa di S. Francesco dove venne collocata sul secondo altare a destra, documenta una fase nuova nell'evoluzione artistica di Francesco Nasini che quattro anni prima aveva firmato, sempre ad Asciano, gli affreschi con "Scene della Passione di Cristo" nelle lunette dell'Oratorio di S. Croce. Rispetto a questo ciclo di affreschi, la "Crocifissione" proveniente da S. Francesco si caratterizza per tonalità cromatiche terrose, forti contrasti chiaroscurali senz'altro derivati dal diretto influsso determinato dalle testimonianze pittoriche del Mei e del Manetti visibili ad Asciano. In particolare nella tela per S. Francesco il Nasini sembra aver tratto ispirazione dalla "Crocifissione" che il Mei aveva realizzato per l'Oratorio di S. Croce dalla quale attinge per la posa del Cristo e soprattutto per quella della Madonna. Lo stemma collocato nell'angolo inferiore sinistro del dipinto potrebbe riferirsi al committente o al donatore dell'opera. Grazie alla consultazione di repertori araldici, è stato possibile rintracciare lo stemma Ascarelli, identico nella suddivisione dello scudo a quello presente sul dipinto in esame, ma differente nel metallo: nello stemma Ascarelli infatti il blu è accompagnato all'oro, mentre nello stemma del dipinto il blu risulta unito a un colore neutro. Potrebbe essere avanzata l'ipotesi che il pigmento dorato sia andato perduto rimando il fondo chiaro come oggi noi lo vediamo, oppure che il pittore abbia utilizzato un colore neutro in sostituzione dell'oro. Se tale ipotesi fosse vera, sarebbe suggestivo rivendicare ad un membro della famiglia Ascarelli (e dallo stemmario risulta che un membro di questa famiglia aveva l'iniziale P) la commissione dell'opera. Tale ipotesi potrebbe trovare supporto grazie alla presenza delle lettere P. A(scarelli). P. poste sotto lo stemma. Dalle carte custodite nell'Archivio della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Siena e Grosseto apprendiamo che il dipinto venne restaurato dalla Soprintendenza e riconsegnato in deposito provvisorio alla Collegiata nel 1989
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900461744
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE CC18
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio della croce - I(ESUS) N(AZARENUS) R(EX) I(UDAEORUM) - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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