PROTOMI UMANE, PROTOME BOVINA, ARPIA, AQUILA

capitello, 1200 - 1209
Guidetto (cerchia)
notizie fine sec. XII-inizio sec. XIII

Il capitello presenta proporzioni piuttosto schiacciate e forma trapezoidale. La colonna è costituita da due sezioni, con base circolare e modanata. Il supporto quadrangolare presenta foglie agli angoli. E' inglobata nella parete per un'intera faccia. Al centro di una faccia compare una protome bovina, affiancata da due protomi virili in angolo: un giovane (di cui si intravede la veste), ed un volto più maturo, con lunga barba e baffi. Su una faccia laterale compare un essere mostruoso alato, dal volto femminile e dalle zampe artigliate, presumibilmente un'arpia, associata ad una grande corolla. Un fiore compare anche nell'altra faccia laterale. Dal muro sporge un'ala, probabilemente di aquila

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ incisione/ trapanatura
  • ATTRIBUZIONI Guidetto (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli elementi di scultura architettonica, oggi presenti nel chiostro piccolo e nel cosiddetto chiostrino della Scuola Media Carducci, sono con ogni probabilità frammenti provenienti dal primitivo monastero benedettino di S. Ponziano, di origine altomedievale, demolito nella seconda metà del Quattrocento e quindi trasferito nell'attuale sede (già S. Bartolomeo in Silice; vedi scheda n. 0900424878). Nella chiesa di S. Ponziano si adunava la "Compagnia delle Sette Arti" (maestri di legname, di pietra, fabbri, carpentieri, ecc.) ed in particolare nel chiostro (dal 1237 chiamato "Portico del Paradiso") venivano discussi e rogati atti notarili. Nel 1203, infatti, in un atto di livello a S. Ponziano, sono citati come testimoni "Giannino e Bonagiunta maestri di pietre". L'identificazione di questi due personaggi non è agevole, ma non pare improbabile chesi tratti di due appartenenti alla famiglia dei lapicidi comaschi attivi a Lucca nella prima metà del Duecento: Bonagiunta è forse il padre del più noto Guido Bigarelli, Giannino un congiunto più anziano di Gianni (Giannibono), operaio maggiore in San Martino alla metà del secolo. L'associazione con la famiglia dei Guidi si basa anche sulla notizia di un documento conosciuto solo in copia (pergamena già della famiglia Bernardini), ove si ricorda che nel febbraio del 1203 l'abate di S. Ponziano, Giovanni, vende alcune proprietà per pagare a "Guido Maestro di pietre che fa l'opera del chiostro". L'analisi stilistica dei frammenti reimpiegati nell'attuale complesso conferma l'attribuzione alla taglia dei maestri identificati come "Guidi", anche se non è possibile al momento attribuire una personalità precisa ai nomi dei maestri citati nelle carte. La critica è portata ad escludere che si tratti del Bigarelli, anche perché il repertorio di immagini fantastiche e allegoriche, adottato nel complesso del "Portico del Paradiso", presenta soluzioni iconografiche proprie della prima generazione dei Guidi, e cioè riferibili all'ambito di Guidetto: S. Martino (vedi scheda n. 1500062) e S. Michele (vedi scheda n. 15000118) in Lucca, facciate, mensole e capitelli all'interno del Battistero pisano, arredo del S. Giorgio di Brancoli, capitelli del Duomo di Prato. Il repertorio decorativo si connette semmai alla tradizione figurativa instaurata dai maestri pisani e lucchesi dell'ultimo ventennio del XII secolo, in particolare proprio Biduino (come ben dimostra la scelta del tema della catena di animali in lotta nella colonnetta analizzata nella scheda n. 0900424863), forse già presente a Lucca a fianco di Roberto, nella fontana del S. Frediano. Il complesso di sculture architettoniche oggi nei due chiostri del S. Ponziano, rivela quindi una marca stilistica già precisa, che i documenti permettono di riferire alla taglia dei maestri Guidi, in particolare ai nomi di Guido, Bonagiunta e Giannino, esponenti della prima generazione. D'altro canto, la corrispondenza dei temi con la tradizione precedente, propria di cantieri distinti, getta luce sull'avvincendamento delle filiere artistiche a Lucca, facendo supporre che "qualche scultore della équipe dei Guidi partecipò ai suoi esordi alla esecuzione di opere condotte dai più anziani maestri" e che, più in generale, "lo stile diffuso dalla scuola dei Guidi nella prima metà del Duecento non nasce all'improvviso, bensì deriva da soluzioni realizzate negli ultimi decenni del secolo precedente, distinte rispetto ad altre linee contemporaneee parallele" (Dalli Regoli 1986)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900424860
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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