fenice che risorge

rilievo, 1500 - 1599

La fenice ad ali spiegate si erge su un rogo

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura/ incisione
  • MISURE Altezza: 83
    Larghezza: 66.5
  • AMBITO CULTURALE Ambito Apuoversiliese
  • LOCALIZZAZIONE Pietrasanta (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pulpito, nella sua forma attuale,è frutto di una arbitraria ricostruzioneseicentesca, realizzato utilizzando:A- il piedistallo del tabernacolo di LorenzoStagi(1504);B- quattro scomparti della cassa, coevi, ma di altra mano(Bertoccoe Filippo Casoni) ed in più un pannello di taglio manierista;C- la coppa consuo raccordo(Bitozzi Bastiano)(1636 ca);D- la scala monolitica aggiunta da AndreaBaratta alla fine del sec.XVII(1696), con due pannelli di raccordo raffigurantiil Vescovo Martino, e Martino a cavallo con il povero. Negli stessi anni dellaattività di Lorenzo, gli operai di San Martino, per l'esecuzione del pulpito,si rivolsero ad altri artefici, allogandolo il 24 settembre 1503 a Bertoccoe Filippo Casoni, scultori di Carrara. Il modello da imitare era ancora quellodel Duomo di Lucca -e dunque il pergamo di Matteo Civitali- ripetendone formae sistemazione.Cinque anni dopo, il 4 giugno 1508, gli Operai Opizo di Pietroe Stefano di Pietro Nuti, volendo far stimare le sculture del pulpito, eleggonoLorenzo di Francesco Riccomanni e Francesco del Mastro, di Miseglia di Carrara,quali arbitri delle parti in causa; nel giro di otto giorni la stima dovrà esserestabilita, di modo che Operai ed artefici debbano ad essa attenersi. Il 5 giugno1508, nella chiesa di San Martino, detti maestri scultori- non considerandole figure dei quattro evangelisti- stimano il lavoro di scultura, comprendendoanche il marmo adoperato, in 190 ducati d'oro. Santini definisce il pergamo"..lavoro della prima gioventù di Stagio..". Aru attribuì la cassa del pulpitoa Donato Benti, e ne propose la ricostruzione, ritenendo che la vasca utilizzataora nel transetto sinistro, fosse l'originaria mensola di sostegno del pulpito(memoriadi Giovanni Salvatori, proposto, anno 1760).Essendo stati i marmi più voltemanomessi, l'argomento delle misure risulta incerto.L'attribuzione è fondatasul confronto con gli scomparti della cantoria di S.Stefano di Genova riconosciutial Benti.Russo non vuole postulare rapporti di dipendenza, nè di affinità stilistica,ma solo suggerire l'ipotesi che ci sia stata da parte degli scultori del nostropulpito, una qualche frequentazione dell'ambiente genovese, visto che anchei genovesi percorrevano le vie del marmo per potersi approvvigionare della materiaprima.Russo nota ancora come".. le poche tracce dell'attività dei Casoni finqui rinvenute, non si riferiscono mai ad opere di qualche rilevanza decorativao scultorea, e ci si potrebbe chiedere se effettivamente i due lapicidi abbianoeseguito in proprio il lavoro di Pietrasanta o se piuttosto non abbiano avutouna funzione di imprenditori o di mediatori..". [continua in OSS]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900407573-11
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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