acquasantiera - a fusto di Stagi Stagio (sec. XVI)

acquasantiera a fusto,

Base triangolare con leoni alati agli angoli e mascheroni e motivi fitomorfi su ciascuna faccia: in una di esse, sopra il mascherone, vi è un medaglione con testina con elmo, di profilo. Nel nodo, ghirlande, uccelli, nastri e panoplie.Fusto scanalato e tazza baccellata. Al centro della tazza puttino accovacciato (cfr scheda 09/00528281). Nella tazza, distanziati, quattro pesci guizzanti

  • OGGETTO acquasantiera a fusto
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura/ incisione
  • ATTRIBUZIONI Stagi Stagio (1496 Ca. / 1563)
  • LOCALIZZAZIONE Pietrasanta (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Allogata dagli operai di San Martino, Paolo Michelini e Pietro Giannotti a Stagio Stagi con atto del 14 luglio 1521, con l'obbligo di consegnarla entro l'ottobre successivo, con un compenso di venti ducati d'oro, viene eseguita a Pisa.La somma equivalente " .. p(er) sua mercede e manifattura di una pila dalaqua benedetta la q(ua)le p(ro)mette fare.. e quella porre in la chiesa di San martino.." ammonta a lire 146.Il puttino gli fu commissionato nel novembre dello stesso anno, contemporaneamente all'ordinazione della seconda pila.Il Santini ritiene che il putto sia di Donato Benti, viceversa il Carocci pensa che la statuina sia dello Stagi, e che la pila sia stata eseguita con larga collaborazione di aiuti, perchè a suo giudizio non è tra le opere migliori del maestro.La critica posteriore,(Aru, Venturi) individua nelle pile, nei capitelli di Pietrasanta e nelle prime opere per il duomo di Pisa, la maniera migliore dello Stagi.Dalla scuola di Lorenzo, secondo il Venturi, Stagio avrebbe derivato l'eleganza del suo fare ornamentale acquisita, quasi da autodidatta dalla contemplazione delle opere del padre. In realtà, già nei primi lavori per Pietrasanta - le pile e i capitelli -non è difficile scorgere un notevole divario tra le due maniere; non solo per il repertorio ornamentale desunto dalle grottesche, ma anche per una diversa maniera di trattare il marmo.Nè è convincente l'ipotesi che egli abbia compiuto il suo apprendistato esclusivamente presso Donato Benti, e tanto meno l'altra che individua nella bottega dei continuatori del coro la sua palestra.E' invece nel crogiuolo di presenze e di stimoli -tra Carrara e Pietrasanta- degli scultori che frequentavano la zona delle cave di marmo, provenienti da tutta Italia, e in primo luogo la Spagna,che Stagio potè trarre alimento e ispirazione.Fornite le prime prove del suo virtuosismo, si associa a uno di quegli scultori forestieri, Pandolfo Fancelli, e con lui si trasferisce a Pisa dove lavora fino quasi alla metà del secolo.Bibliografia:Santini V., 1860,IV,p.28. Russo S.,Aspetti della produzione e della diffusione dei manufatti marmorei tra '400 e '500, in: Le vie del marmo,catalogo della mostra, Firenze,1992,pp.43-46,figg. a pp. 58 e 61,(ivi, Bibliografia precedente). All'inizio del '500 l'Opera di San Martino promosse alcuni radicali interventi di rinnovamento dell'arredo interno della chiesa sull'esempio di quanto era già stato realizzato nella Cattedrale di Lucca. All'inizio degli anni '20, prima del suo definitivo trasferimento a Pisa, Stagio Stagi, figlio di Lorenzo, continua il programma di rinnovamento dell'arredo scultoreo iniziato dal padre e in parte continuato da Donato Benti. Al 1521-22 risalgono le due acquasantiere poste all'ingresso della chiesa e una coppia di capitelli di pilastro erratici raffiguranti putti, candelieri e mascheroni. Le due acquasantiere e la coppia di capitelli figurati mostrano un divario tra la maniera di Stagio Stagi e quella della generazione precedente, tra cui Lorenzo Stagi: infatti diverso é il repertorio ornamentale e il modo di scolpire poiché influenzato dagli scultori giunti dalla Spagna al seguito di Bartolomeo Ordonez che a cavallo del secondo e terzo decennio del secolo giunsero in Versilia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900407569
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI Nel cartiglio del nodo - OP(ER)A// - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Stagi Stagio (1496 Ca. / 1563)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'