violino, 1978 - 1978

La tavola armonica è in due pezzi simmetrici, di abete a taglio radiale con indentature e venatura parallela alla commettitura nella tavola di sinistra e lievemente convergente ad essa in quella di destra. L'ampiezza è regolare e media. Non sono presenti perni di posizionamento. Le "effe" sono lunghe, leggermente oblique, con gli occhi inferiori leggermente più grandi dei superiori e palette lunghe, a lati paralleli, prive di sguscia. Il fondo è in un solo pezzo di acero a taglio radiale con marezzatura stretta che sale lievemente da sinistra verso destra. Non sono presenti perni di posizionamento. La nocetta è larga e schiacciata, appena chiusa alla base. E' complanare al piano del fondo. Le sei fasce sono di acero a taglio sub - tangenziale con marezzatura più ampia di quella del fondo, discendente dalla tavola verso il fondo in quelle di sinistra e dal fondo verso la tavola in quelle di destra. Il manico è originale, di acero a marezzatura stretta perpendicolare alla tastiera. La testa è solidale con il manico. Il riccio è molto massiccio. La voluta si stacca dal perno alla sommità e si allarga lentamente e progressivamente. Nella vista frontale è notevolmente larga alla sommità. La vernice, ad olio, è di colore arancio

  • OGGETTO violino
  • ATTRIBUZIONI Casini Lapo (1896/ 1982 Ca): costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento fu donato al Conservatorio "L. Cherubini" dal liutaio Lapo Casini in seguito a lascito testamentario. Lo strumento è stato prodotto nella tarda maturità dell'autore (82 anni) quando alcune trasformazioni hanno da tempo interessato il modello del 1926. Si può rilevare che l'andamento del profilo delle curve longitudinali superiore ed inferiore del corpo è più rettilineo e che c'è un andamento di curva meno accentuato nel modello delle C. Si evidenzia inoltre il disegno modificato delle "effe", più lunghe e distanziate (secondo l'ultima correzione apportata nel Settanta), e un andamento più pieno delle arcature trasversali delle tavole superiore ed inferiore. Resta invece invariato il rapporto tra le punte inferiori, più aperte, e quelle superiori. Si accentua la tendenza, già anticipata nello strumento del1926, allo schiacciamento della nocetta in relazione alla linea più squadrata della coda del riccio. L'esecuzione della voluta, che conserva la partenza alta della spirale dai perni (non arrotondati), vede il nastrino spostarsi verso le facce laterali dando alla vista frontale e dorsale un carattere della scultura meno marcato. La vernice, di accentuato dicroismo, è ormai quella composta con linossina resa solubile in alcool per ossidazione naturale, ed unita a resine dure (coppale di Manila e sandracca) colorata con estratti di essenze vegetali (in questo caso verzino). E' quindi distribuita a spruzzo con l'aerografo dopo aver preparato il legno con una soluzione di zafferano in alto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348039
  • NUMERO D'INVENTARIO n. 308
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
  • ISCRIZIONI su etichetta incollata all'interno del fondo - HOC OPUS EST CCI./ QUOD EGO LAPUS CASINIUS FILIUS SERAPHINI/ CONSTRUXI FLORENTIAE A(NNO) D(OMINI) 1978 - a impressione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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