graduale

libro liturgico,

Codice membranaceo; carte di guardia; cc. 253, delle quali le prime 236 numerate in alto al centro in numeri romani con inchiostro rosso e blu; cc. 237-253 numerate in numeri arabi a penna in alto a destra; in fondo due carte con indice manoscritto; c. 254 ess. non numerate e aggiunte più tardi. Fascicolazione: (parte originale) 23 quinterni, 24^ quaterno mancante dell'ultima carta, 25^ e 26^ quaterni, 1 c. singola; (parte non originale) un quaterno, un terno; richiami a penna presenti nei primi 23 fascicoli. Specchio di scrittura: una colonna con sette righi di tetragramma alternatia sette di scrittura; cc. 238-252 una colonna con otto righi di tetragramma alternati a otto di scrittura; littera rotunda; inchiostro bruno per scrittura e note; inchiostro rosso per tetragramma e rubriche. Incipit: c. 2 "vidi aquam egredientem de templo". Explicit: c. 252 "et vitam venturi seculi amen"

  • OGGETTO libro liturgico
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ inchiostro
  • AMBITO CULTURALE Ambito Umbro
  • LOCALIZZAZIONE Fiesole (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice è un graduale con tutto il proprio del tempo e l'ordinario della Messa. Manca purtroppo la prima carta, asportata in epoca imprecisata, fose per il forte grado di usura; per il resto è abbastanza ben conservato e unitario stilisticamente sia nella parte relativa al copista che in quella del calligarfo; dei palinsesti e un cambio di mano del calligrafo riscontriamo tra le cc. 230-237. I fascicoli 25 e 26 (cc. 238 e ss. ) contenenti il Kiriale, sono numerati diversamente dai precedenti e sembrano essere una aggiunta forse coeva, ma senza dubbio di altra mano. Il codice è il più antico tra quelli conservati nel convento di San Francesco a Fiesole: la sua esecuzione si colloca in epoca precedente alla stessa fondazione del convento francescano, avvenuta alla fine del Trecento: il codice è stato portato nel convento in una imprecisata epoca successiva. Stlisticamente la decorazione del codice può collegarsi ad esempi prodotti in scriptoria francescani di ambito umbro negli ultimi anni del Duecento: ne abbiamo degli esempi anche in territorio fiorentino, e precisamente a Carmignano, nella chiesa di San Michele. Questi codici sono caratterizzati da un apparato decorativo costituito interamente da lettere filigranate di una grande finezza di esecuzione. In ciascuna pagina sono presenti quattro o cinque lettere filigranate piccole, dell'altezza di poco più di un rigo di scrittura, nei colori alternati rosso e blu. Segue poi un buon numero di lettere filigranate medie, corrispondenti ad un rigo di tetragramma e uno di scrittura, e un ristretto numero di filigranate grandi (3 righi più 3 tetragrammi), dei veri capolavori calligrafici. Queste ultime due categorie sono caratterizzate dal corpo bicolore rifesso, e dalla fitta decorazione a tappeto che ne riempie il campo con girali e palmette; sui bordi esterni, laddove lo spazio lo consente, la decorazione si prolunga in riccioli, code e antenne, di gusto squisitamente gotico, che pur nella completa astrazione decorativa evocano talvolta impressionanti teste di uccello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900340846-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI su piatto di coperta - A - caratteri gotici - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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