storie della vita di Gesù e storie della vita di Santi

rilievo, 1510/ 1515

Il rilievo si compone di quattro scene, una centrale e tre nella predella. La cornice a struttura architettonica è formata da due lesene laterali, sormontate da capitelli, decorate con festoni di fiori e frutta fermati, in alto, da fiocco. L'architrave è decorato da una teoria di cherubini separati al centro da una stella. La scena centrale raffigura il presepio mentre nella predella troviamo le stimmate di San Francesco, Cristo in pietà, San Girolamo penitente e ai lati lo stemma del committente

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura/ pittura/ invetriatura
  • MISURE Altezza: 224 cm
    Larghezza: 192 cm
  • ATTRIBUZIONI Buglioni Benedetto (1461 Ca./ 1521)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Della Robbia, Giovanni
  • LOCALIZZAZIONE Montaione (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo in terracotta invetriata prova la presenza della scuola robbiana presso il convento di San Vivaldo. Estraneo al ciclo ideato per le cappelle del Sacro monte appare progettato e realizzato per essere collocato, fin dalla sua origine, su un altare di patronato familiare all'interno della cappella del Presepio. Si è voluta spesso confermare l'ipotesi riconoscendo nel santo con la croce inginocchiato di fronte al presepio lo stesso Vivaldo, legato alla devozione locale. In realtà le caratteristiche iconografiche di questa figura sembrano orientare l'identificazione piuttosto verso Sant'Andrea, come giustamente in Gentilini (1992) e non verso il santo monaco eremita, di solito rappresentato con saio e bastone. Controversa anche l'identificazione della santa a sinistra, riconosciuta talvolta in santa Caterina d'Alessandria, ma mancano attributi fondamentali come la ruota e la corona, e tal'altra in santa Lucia: anche in questo caso senza una vera e propria conferma iconologica. Il legame con il convento di San Vivaldo è tuttavia confermato dalla presenza della storia francescana delle stigmate di San Francesco. Gli stemmi presenti lateralmente alla predella della pala sono identificati dal Gentilini con quelli della famiglia Ghettini. Gabriella Ferri Piccaluga, accogliendo la lunga tradizione che attribuisce la pala a Giovanni Della Robbia, individua nella raffinata minuziosità e ricchezza delle decorazioni dell'intelaiatura architettonica, nelle reminescenze lippesche della Vergine e botticelliane degli angeli danzanti elementi peculiari agli ultimi anni del XV secolo e agli inizi del XVI. Paolucci, pur concordando con la datazione, la annovera come probabile opera di Benedetto Buglioni. Il Gentilini la riferisce senz'altro al Buglioni con una datazione tra 1510 e 1515, notandovi le affinità con la pala della chiesa delle agostiniane di Poppi, da considerare replica di questo soggetto. Entrambe ripropongono un presepio del Rossellino conservato a Firenze, nel museo del Bargello. La pregevole opera oggi collocata sull'altare della cappella di San Vivaldo fu trasportata al Museo Nazionale del Bargello nel 1876 a seguito dell'ultima soppressione e da lì riportata a San Vivaldo nel 1955 come risulta dall'inventario
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900337084-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Robbiane 56
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2008
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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