angelo custode guida un fanciullo

dipinto, 1631 - 1631

Tela dipinta di formato rettangolare con semplice cornice in legno modanato e dipinto di nero

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Naldini Giovan Pietro (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ricerca documentaria condotta dalla scrivente permette di venire a conoscenza dell'autore del dipinto e di accertare che questo, insieme al suo pendant con "San Rocco" (cfr. scheda OA n. 0900300468), fu commesso nel 1631 dalla Compagnia del Nome di Gesù di Iolo in ringraziamento per lo scampato contagio dopo l'epidemia di peste e fu posto a lato dell'altare di essa nella Chiesa di S.Pietro. A questa data si legge infatti nel Libro della Compagnia: "a Gian Pietro pittore in Prato per aver fatto due quadri, uno del Angelo Custode e l'altro di San Rocco, per divotione presa da' fratelli della Compagnia per occasione del contagio, quali quadri si son messi uno per banda dal'altare della Compagnia". Fra i pittori con questo nome che risultano attivi a Prato in questo periodo troviamo Giovan Pietro Naldini al quale propongo di attribuire il nostro dipinto anche in considerazione delle notevoli affinita` stilistiche che si riscontrano con la sua tela raffigurante la "Madonna fra i Santi Sebastiano e Rocco" (1632-1633) dei depositi della Galleria Comunale di Prato. Un'analoga identificazione del pittore di Iolo con Giovan Pietro Naldini è proposta anche, indipindentemente dalla scrivente, da Claudio Cerretelli in un recentissimo articolo (cfr. C. Cerretelli, Giovan Pietro Naldini pittore a Prato, in "Prato Storia e Arte", 1992, n. 82, pp. 34-54) dove per la prima volta si tenta una ricostruzione della biografia e del corpus pittorico di questo artista nel quale le tele di Iolo assumono particolare importanza in quanto sue prime opere documentate. Rispetto al dipinto col San Rocco, nell'Angelo Custode il pittore si mostra un pò più schematico ed impacciato nella legatura anatomica, nelle rigide piegature dei panni e nei decisi stacchi luministici; analogo è, tuttavia, l'intento comunicativo e devozionale della raffigurazione che si avvale di analitiche descrittività, quali il costume di foggia contemporanea del fanciullo, e di voluti arcaismi e semplificazioni formali e compositive riattaccandosi al filone più tipico dell'arte sacra di ambito pratese. Oltre agli echi del Ligozzi - da cui il Naldini fu a bottega - ed all'influenza del Curradi, notiamo in certi brani una conduzione piu` morbida e fusa, sensibile agli sviluppi pittorici dell'arte fiorentina contemporanea
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900300469
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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