San Giovanni Evangelista
statua
1515 - 1515
statua in bronzo raffigurante san Giovanni Evangelista
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione/ cesellatura/ doratura
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ATTRIBUZIONI
Sinibaldi Bartolomeo Detto Baccio Da Montelupo (1469/ 1535)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
- LOCALIZZAZIONE Chiesa e Museo di Orsanmichele
- INDIRIZZO Via dell'Arte della Lana, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura venne commissionata dall'Arte della Seta in sostituzione di un'antica scultura trecentesca marmorea raffigurante lo stesso santo. Secondo quanto narrato da Vasari nella vita di Baccio da Montelupo, la commissione fu occasione di un concorso a cui parteciparono molti artisti tra cui anche il giovane Sansovino (mentre nella vita di Sansovino fa riferimento solo alla partecipazione di quest'ultimo e di Baccio). Alla fine fu scelto l'artista più anziano, probabilmente più per la maggior esperienza tecnica che per la qualità artistica; il bozzetto in terracotta realizzato da Sansovino fu preso a modello da Andrea del Sarto per una delle figure della Madonna delle Arpie. Mentre Sansovino aveva scelto di realizzare un santo giovane, Baccio preferì raffigurarlo anziano e barbuto, come il precedente marmoreo (tenendo anche come esempio il San Giovanni Evangelista di Beato Angelico nel Trittico del Linaiuoli). Dal punto di vista formale, il San Giovanni rappresenta un omaggio a Donatello, in particolare al San Marco sempre in Orsanmichele, a cui si richiama per alcuni elementi quali l'intensità espressiva del volto e il plasticismo del mantello. Lucidi (2022), analizzando lo stile del maestro, sottolinea come la grandiosa figura del santo sia stata concepita alla stregua di un enorme bassorilievo nel quale risaltano ritmi falcati goticheggianti e un dinamico ductus lineare di ascendenza neo-ghibertiana; tuttavia, tali elementi sono stati sapientemente combinati con una attenta elaborazione dei volumi, determinando una figura imponente, capace di emergere con forza dall'angusto spazio della nicchia ad essa riservata. L’Evangelista si presenta nell’aspetto di un filosofo antico, connotato dalla lunga barba fluente che ordinatamente ricade sul petto, dal virtuosismo delle complesse ciocche dei capelli e dalle profonde rughe che attraversano la fronte. Lo studioso interpreta il San Giovanni come una summa dei vari indirizzi espressivi e culturali intrapresi da Baccio nel corso della sua attività artistica ed evidenzia, quale peculiarità della statua, la soluzione del vorticoso panneggio che si dipana caoticamente sul ventre del santo. Stando alle fonti che ricordano la messa in opera della scultura nell’ottobre del 1515, Lucidi ipotizza che la commissione del San Giovanni nacque a ridosso del 1513, come omaggio al neoeletto pontefice Giovanni de’ Medici (Leone X), che poté vederla esposta all’interno dell’edicola in Orsanmichele in occasione del suo ingresso trionfale a Firenze, avvenuto il 30 novembre 1515. Lo studioso ricorda che, nonostante l’assenza di documenti specifici, l’opera da sempre è stata riferita a Baccio da Montelupo, a partire dal Codice Magliabechiano, compilato tra il 1536 e il 1546, e da Vasari, fin dalla prima edizione delle Vite. La complessità del lavoro di esecuzione del San Giovanni induce il Lucidi a supporre che Baccio si avvalse dell’aiuto della bottega o di altri maestri, in particolare nelle fasi della fusione e della rinettatura. Un restauro condotto tra il 2001 e il 2002, accompagnato da analisi diagnostiche, ha restituito preziose informazioni in merito alla tecnica di esecuzione della statua e ai materiali costituenti. Nannelli in un recente contributo (2012) ha illustrato le peculiarità dell'opera: la scultura è stata realizzata quasi per intero in un unico pezzo mediante la tecnica della fusione a cera persa. Un'ampia apertura presente sul retro è stata parzialmente chiusa applicando una piastra fissata con perni. Getti separati furono eseguiti per la parte superiore del cranio, per il piede sinistro fino al polpaccio e per il destro fino alla caviglia. Restano tracce di un errore di fusione nel lato inferiore sinistro riparato mediante colata di bronzo con metodo indiretto. Il libro e la mano sinistra sono stati fusi separatamente e successivamente fissati alla statua. Restano ancora oggi tracce della preziosa decorazione a foglia d'oro in corrispondenza del bordo della veste, nei sandali e nelle pieghe del panneggio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900296549
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
- ISCRIZIONI sul basamento - SCS IOANES APOSTOLUS ET EVAN - lettere capitali -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0