tabernacolo di Desiderio da Settignano, Sinibaldi Bartolomeo detto Baccio da Montelupo (fine/inizio secc. XV/ XVI)

tabernacolo,

Rilievo incorniciato, angeli portacero a tutto tondo, tabernacolo, lunetta centinata , statuette a tutto tondo

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Desiderio Da Settignano (1430 Ca./ 1464)
    Sinibaldi Bartolomeo Detto Baccio Da Montelupo (1469/ 1535)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia del tabernacolo è estremamente complessa sia per i continui spostamenti a cui è stato sottoposto sia per la presenza di elementi mal conciliabili con l'intera struttura dell'opera. Gli spostamenti documentati del tabernacolo sono stati dalla cappella dei Santi Cosma e Damiano a quella Neroni Altoviti e infine da questa collocazione alla navata destra. Isa Cardellini (1963) ritiene che l'opera, in parte frammentaria, sia originaria in tutti i suoi elementi. Considera probabile un intervento di aiuti di Desiderio nella "Pietà", mentre data l'esecuzione del complesso tra il 1460 e il 1461. Il Parronchi (1965) ipotizza che la disposizione originaria del tabernacolo fosse molto diversa dall'attuale. Il fatto che gli angeli reggicandelabro sembrino resecati nella parte inferiore induce il Parronchi ad ipotizzare che essi fossero staccati dalla parete mentre il tabernacolo vi si doveva addossare. Lo studioso pensa ad una ulteriore collocazone precedente a quella della cappella Cosma e Damiano e cioè sull'altare, eseguito dal Buggiano, della Sagrestia Vecchia. Il tabernacolo sarebbe stato quindi sull'altare, il rilievo della Pietà, in vista sopra la mensa dell'altare, e i due angeli reggicandelabro staccati dal muro e avanzanti rispetto all'intero complesso. Desiderio avrebbe ricevuto il lavoro dallo stesso Donatello, dopo il suo ritorno da Padova nel 1453 e nel 1461 l'opera sarebbe stata spostata nella cappella dei Santi Cosma e Damiano. Nel 1980 il Parronchi ritorna di nuovo sull'argomento ipotizzando che il tabernacolo di Desiderio fosse una replica di un tabernacolo eseguito su disegno del Brunelleschi da Giusto di Francesco da Settignano murato in un pilastro di San Iacopo in Campo Corbolini. Lo studioso giunge alla conclusione che il tabernacolo vero e proprio costituiva una parte a se stante forse eseguita dallo stesso Giusto di Francesco, che Desiderio avrebbe finito con il timpano e gli angeli reggicandelabro e che quindi la Pietà non facesse parte del complesso originario. James Beck (1984), attraverso un più attento spoglio dei documenti ipotizza che il tabernacolo si trovava sopra l'altare maggiore al momento della sua consacrazione (1461), prima del 1507 fu spostato nella cappella dei Santi Cosma e Damiano e nel 1677 nella cappella Neroni Altoviti. La causa dello spostamento cinquecentesco sarebbe dovuta alla nuova organizzazione dell'altare maggiore con le sculture di Baccio da Montelupo (1499). Riguardo alle fasi esecutive del tabernacolo il Beck crede che all'epoca della consacrazione fossero eseguiti solo la parte centrale e la lunetta mentre gli angeli e la "Pietà" sarebbero stati ancora in lavorazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281315-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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