corrimano, serie di Vasari Giorgio, Bernardo di Antonio di Monna Mattea, Mechini Francesco detto Covato (sec. XVI)

corrimano, 1568 - 1571

Decorazioni: modanature

  • OGGETTO corrimano
  • MATERIA E TECNICA pietra serena/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574): Disegno
    Bernardo Di Antonio Di Monna Mattea (notizie Seconda Metà Sec. Xvi): parziale esecuzione
    Mechini Francesco Detto Covato (notizie Seconda Metà Sec. Xvi)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come è stato osservato (Pillsbury), la nuova scala del Vasari rientra nel generale progetto di ristrutturazione del palazzo, che si articolò sia nelle zone private - la cosiddetta "scala piana" che saliva ai mezzanini, eseguita subito prima (1560-1561) - che in quelle pubbliche, come questo scalone, concepito infatti con adeguata monumentalità. In una lettera del 20 gennaio 1562, Cosimo esprimeva ancora certe perplessità circa queste nuove scale, di fatto già in preparazione giacchè un'altra lettera del novembre 1561 ricorda l'avviata distruzione della scala precedente, con probabilità quella di Battista Tasso (1540-1550) che collegava il cortile medesimo con il secondo piano presso la Guardaroba (Allegri). L'altra scala disegnata dal Cronaca negli anni novanta del '400 "larga sei braccia ripiegata in due salite ...con pilastri e capitelli corinti e cornici doppie...e le finestre con colonne di mischio ed i capitelli di marmo intagliato" (Vasari), che conduceva dal cortile della Dogana alla scala del Consiglio , poi salone dei Cinquecento, fu egualmente demolita da questo intervento vasariano, ma secondo alcuni documenti pubblicati da Pillsbury, non prima della fine del 1568 e l'inizio del 1569. Nel 1565 per il matrimonio di Francesco con Giovanna d'Austria la scala era terminata fino agli scalini che dal secondo pianerottolo vanno al salone dei Cinquecento; alla rampa Sud, che conduce alla sala dei Dugento, si lavorava già dal 1562. La scala vasariana aveva il pregio a detta dello stesso, di essere "dolce e agevole" "che è quasi il salire come andare per piano". Accanto al Vasari lavoravano un gran numero di scalpellini oltre a quelli soliti di questa fabbrica, e vari fabbri, fra cui certi Rombolo e Filippo per le finestre (Allegri). Il lavoro di muratura fu affidato come altrove a Bernardo d'Antonio di Monna Mattea (Allegri). Niente si sa invece del soffitto a lacunari della cupoletta. Il Lensi ricorda nella scheda dell'inventario il rifacimento effettuato nel 1913 alla scala di sinistra per il grave deterioramento; mentre dopo il 1960 furono rifatti anche la lesena e il capitello angolare sulla destra venendo dal cortile di Michelozzo. Documentato è invece l'"apogamane" (corrimano) eseguito da Francesco Mechini. Compaiono inoltre Giusto di Sandro che lavoro` alle cornici delle finestre; Michele di Gherardo e Annibale Ottaviano. Le scale furono completamente finite, compresa l'imbiancatura, solo nel 1572 quando furono pagati Donato d'Antonio e altri "maestri imbiancatori" (Pillsbury)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900292840
  • NUMERO D'INVENTARIO Palazzo Vecchio, Catalogo delle cose d'arte, n. 42
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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