motivo decorativo a candelabra
parasta
1505 - 1513
Benedetto Da Rovezzano (1474/ 1552)
1474/ 1552
n.p
- OGGETTO parasta
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Benedetto Da Rovezzano (1474/ 1552)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi
- INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo frammento, insieme agli altri esposti nella stessa sala del Museo, proviene dal monumento funebre di San Giovanni Gualberto, eseguito da Benedetto da Rovezzano su commissione di Don Biagio Milanesi, Generale dell'Ordine Vallombrosano. I lavori per il monumento furono interrotti, nel 1513, a causa di dissidi interni all'Ordine stesso. I rilievi fino ad allora eseguiti, abbandonati nel vicino Palazzo del Guarlone, furono deturpati durante l'assedio di Firenze del 1530; quelli che subirono danni minori, furono riutilizzati per l'altare Sernigi in S.Trinita, per la cappella di San Giovanni Gualberto nella Badia a Passignano, per l'altare Fanfani in S.Michele a S.Salvi (l'Angelo reggicartiglio sotto la mensa). Altri marmi, come viene ricordato in un'antica memoria, furono venduti, nel 1562, all'Opera del Duomo, che intendeva riutilizzare il rovescio dei bassorilievi per la pavimentazione del Duomo. Quattro di questi marmi furono acquistati anche dal Granduca, e collocati in Palazzo Pitti: da qui, furon poi mandati, nel 1746, nelle RR.Gallerie degli Uffizi. A questo punto, si ritenne necessario un restauro integrativo, in stucco, che avrebbe dovuto eseguire lo scultore Francesco Carradori. Tuttavia, nel 1805, l'allora Direttore delle Gallerie, Puccini, preferí mantenere i marmi cosí come si trovavano. Nel 1822, il suo successore, Giovanni degli Alessandri, riuní gli altri pezzi che ancora erano rimasti all'Opera. Tutti insieme furon collocati, verso il 1865, nel Museo del Bargello, e da qui sarebbero stati successivamente trasportati, intorno al 1930, a San Salvi. La sistemazione attuale, all'interno del museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, non pretende di riprodurre l'assetto originario del monumento, che tuttavia è possibile ricostruire attraverso le notizie riportate dal Vasari. Nelle "Vite", infatti, si legge che la sepoltura prevedeva un "grandissimo numero di figure tonde e grandi quanto il vivo", le quali dovevano esser poste entro nicchie tramezzate da pilastri decorati con fregi e grottesche, al di sotto delle quali doveva stare un basamento alto un braccio e mezzo, con storie della vita di San Giovanni Gualberto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900290432
- NUMERO D'INVENTARIO Bargello Sculture 54
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Cenacolo di Andrea del Sarto - Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0