motivo decorativo a candelabra

stipite, 1505 - 1513

n.p

  • OGGETTO stipite
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Benedetto Da Rovezzano (1474/ 1552)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi
  • INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il frammento qui preso in esame, insieme agli altri esposti nella stessa sala del museo, proviene dal monumento funebre di San Giovanni Gualberto, eseguito da Benedetto da Rovezzano su commissione di Don Biagio Milanesi, Generale dell'Ordine vallombrosano. I lavori per il monumento vennero interrotti, nel 1513, a causa di dissidi all'interno dell'Ordine stesso. I rilievi, abbandonati nel palazzo del Guarlone, vicino a S. Salvi, furono deturpati durante l'assedio di Firenze, nel 1530: quelli che subirono danni minori furono riutilizzati per l'altare Sernigi in S. Trinita, per la cappella di S. Giovanni Gualberto nella Badia di Passignano, per l'altare Fanfani in S. Michele a S. Salvi (l'Angelo reggicartiglio sotto la mensa d'altare; e per il "Tabernacolo delle Reliquie" nella cappella del Sacramento, sempre nella stessa chiesa. Altri marmi, come è ricordato in un'antica memoria, furono venduti nel 1562 all'Opera del Duomo, che intendeva utilizzare il rovescio dei bassorilievi per la pavimentazione del Duomo. Quattro di questi marmi furono acquistati anche dal granduca Ferdinando e fatti collocare nel palazzo Pitti (da qui, furono poi mandati, nel 1796, nelle RR. Gallerie degli Uffizi). A questo punto, si ritenne necessario un restauro integrativo, in stucco, che avrebbe dovuto eseguire lo scultore Francesco Carradori. Tuttavia, nel 1805, l'allora Direttore alle Gallerie, Puccini, preferì mantenere i marmi così come erano. Nel 1822, il suo successore Giovanni degli Alessandri riunì gli altri pezzi che erano ancora rimasti all'Opera. Tutti insieme furono collocati, verso il 1865, nel museo del Bargello, e da qui vennero successivamente trasportati, intorno al 1930, a S.Salvi. La sistemazione attuale, all'interno del museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, non pretende di riproporre l'assetto originario del monumento, che però è possibile ricostruire attraverso le notizie riportate dal Vasari. Nelle "Vite", infatti, si legge che la sepoltura prevedeva un "grandissimo numero di figure tonde e grandi quanto il vivo", le quali dovevano esser poste in nicchie tramezzate da pilastri decorati con fregi e grottesche: al di sotto di questi, doveva stare un basamento alto un braccio e mezzo, con storie della vita di San Giovanni Gualberto. Dal punto di vista stilistico, i rilievi mostrano una cultura già cinquecentesca, consapevole dei cartoni di Michelangelo e di Leonardo per le "Battaglie" da affrescare in Palazzo Vecchio, e rivolta ad un attento studio dell'anatomia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900290429
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Sculture 36
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Cenacolo di Andrea del Sarto - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI sul bordo sinistro - 36 (rosso) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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