acquasantiera - a fusto di Guidi Jacopo di Piero (sec. XIV)

acquasantiera a fusto, ante 1380 - ante 1380

Zoccolo, fusto, collo, vasca polilobata, basamento. Decorazioni: modanature, quadrifogli, motivi geometrici, formelle polilobate, dentelli. Gli scudi araldici sono sorretti da figure reggistemma e cimati da teste di leone

  • OGGETTO acquasantiera a fusto
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    marmo bianco/ scultura/ intarsio
    marmo pavonazzetto/ scultura/ intarsio
    marmo verde di Prato/ scultura/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Guidi Jacopo Di Piero (notizie 1376-1412)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è stata attribuita a Jacopo di Piero Guidi da G.Kreytenberg (1979), insieme ai leoni sulla base della Porta dei Cornacchini e alle due mensole con piccole figure in una finestra del coro. Lo studioso avrebbe notato, fra l'altro, che l'ideazione di questa acquasantiera si accordava a quel nuovo concetto decorativo, più fantasioso e complesso, che si stava affermando al tempo nella Porta dei Canonici; non solo, ma sulla scia di D.M.Manni (1744), avrebbe anche rilevato il carattere ufficiale dell'opera, deducibile dalle sue imponenti dimensioni, dalla ricchezza dell'ornamentazione, ma soprattutto dalla presenza degli stemmi del Popolo e della Repubblica di Firenze e di quelli di Parte Guelfa. Peraltro, il movimento sicuro e sciolto delle coppie di figure che portano questi stemmi, i loro panneggi morbidi e fluenti avrebbero fatto escludere l'attribuzione a Giovanni di Francesco Fetti, che si potrebbe supporre, invece, dal fatto che questi veniva pagato dall'Opera per aver collocato l'acquasantiera nel Duomo, come si legge in un documento del 21 dicembre 1380, pubblicato dal Guasti (questa data potrà allora essere assunta come "ante quem" per la datazione dell'opera). Ricorderemo, qui, che la pila e la figura dell'angelo sono copie eseguite, con tutta probabilità, nell'Ottocento, quando gli originali, ridotti in cattivo stato, vennero portati nel Museo dell'Opera. Da G.Brunetti (1969), apprendiamo che in mezzo alla pila stava inizialmente una statuetta diversa, che troviamo riprodotta (più o meno fedelmente) nell'affresco del Boschi nella chiesa di S. Marco, con Sant'Antonino che scaccia i curiosi dal Duomo e che sarebbe stata sostituita con l'Angelo quattrocentesco (anche questo,oggi, nel Museo dell'Opera), eseguito, forse, da Urbano di Pietro da Cortona (Luisa Becherucci suggeriva, invece, un accostamento a Bernardo Rossellino)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900289676
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul collo, sotto la vasca - ASPERGES ME DOMINE ISOPO [?] ET MUNDABOR LAVABIS ME ET SUPER NIVEM DEALBABOI [?] - caratteri gotici - latino
  • STEMMI in un tabernacolo ad un angolo del fusto - civile - Stemma - Parte Guelfa - D'argento alla croce di rosso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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