Dio padre

cornice a impostazione architettonica di dipinto, 1432 - 1433

Mensola sagomata; base; montanti a lesene; cimasa con cornice in aggetto; timpano. Decorata con la figura del Padre Eterno, serafini, libro, scudi a mandorla. Motivi ornamentali di ovoli e dardi, rosette, foglie d'acanto, racemi, dentelli, fuseruole

  • OGGETTO cornice a impostazione architettonica di dipinto
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ doratura
  • MISURE Altezza: 450 cm
    Larghezza: 276 cm
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Di Bartolommeo Da Settignano (notizie 1433)
    Ferrucci Simone Di Giovanni (1402/ 1469)
    Ghiberti Lorenzo (1378/ 1455)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
  • INDIRIZZO P.zza S. Marco, 3, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cornice architettonica marmorea, sovrastata da un timpano con la figura del Padre Eterno benedicente all'interno di una mandorla fu realizzato fin dall'origine per contenere il dipinto a sportelli raffigurante la Madonna con il Bambino tra Santi di Beato Angelico, per la sala dell'Udienza della Residenza dell'Arte dei Linaioli in piazza Sant'Andrea a Firenze. Fu commissionato a Lorenzo Ghiberti, prima del 29 ottobre 1432: a questa data infatti l'artista presenta un primo modello dell'insieme. Il tabernacolo marmoreo fu realizzato da due scalpellini operosi nella bottega di Ghiberti: un non meglio conosciuto Jacopo di Bartolo da Settignano e Simone di Giovanni Ferrucci, padre del più famoso scultore Francesco di Simone Ferrucci. Dal punto di vista stilistico nella struttura architettonica sono evidenti tangenze con architteture simili ghibertiane, come la nicchia di San Matteo in Orsanmichele e la non realizzata nicchia di Santo Stefano conosciuta solo da un disegno. Il tabernacolo marmoreo dell'Arte dei Linaioli ha avuto per un certo periodo un destino separato dal dipinto dell'Angelico. Il dipinto infatti fu rimosso già nel 1777 all'epoca delle soppressioni delle Arti e attraverso la Camera di Commercio giunse agli Uffizi. Il tabernacolo rimase invece nell'edificio, e solo in seguito alla segnalazione del Gualandi nel 1843, fu rimosso prima della demolizione dell'edificio stesso avvenuta intorno al 1892. Da qui passò probabilmente al Bargello seguendo la sorte del portale dell'Arte dei Linaioli, anch'esso conservato nel museo. Non viene comunque citato nel catalogo del Supino. Riunito al dipinto ai primi del Novecento, fu collocato nei locali del Museo di San Marco. Per quanto riguarda la figura del Dio Padre, Linda Pisani recentemente rileva che si tratta di un intaglio molto donatelliano che confermerebbe una notizia d'archivio che vuole Simone di Giovanni Ferrucci formatosi nella bottega di Donatello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900285990
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Sculture 267
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul libro aperto - A(LFA) O(MEGA) - lettere capitali - a pennello -
  • STEMMI sui capitelli - corporativo - Stemma - Arte dei Linaioli - 2 - campo bipartito, rosso e argento
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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