San Matteo Evangelista

statua ca 1419 - ca 1422

statua raffigurante san Matteo Evangelista

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ cesellatura/ doratura
  • MISURE Altezza: 272 cm
  • ATTRIBUZIONI Ghiberti Lorenzo (1378/ 1455): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Michelozzo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • INDIRIZZO Via dell'Arte della Lana, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è stata attribuita dalle fonti cinquecentesche (Gelli) a Michelozzo probabilmente mal interpretando i documenti (Libro del Pilastro) che riportano pagamenti all'artista per il tabernacolo. Il Baldinucci attribuì invece l'opera al Ghiberti. Tuttavia la critica è rimasta ancora in dubbio: Burchardt (1855) e Wolgg (1900), Venturi (1908) e Gollo B. (1929) vi intravedevano un esempio del passaggio dall'arte gotica a quella rinascimentale. L'opera presenta sicuramente riferimenti alla statuaria classica. Marchini (1944) e Morisani (1951) pensarono ad una certa influenza di Michelozzo. Per Krautheimer (1956) la classicità non è solo presente in alcuni elementi del tabernacolo (conchiglie, pilastrini, capitelli corinzi) ma in tutta la figura del San Matteo. La statua è stata realizzata secondo precisi rapporti armonici fra le parti, seguendo canoni umanistici. Dalla critica è stata ravvisata un'influenza della statua sulla pittura fiorentina (Middeldorf, 1955; Bellosi, 1966). La Rinaldi (1977) individua un'influenza della statua sul San Bartolomeo di Michelozzo a Montepulciano databile al 1437 circa. Galli (in La Primavera del Rinascimento 2013, con bibliografia precedente) ricorda che l'Arte del Cambio decise di far realizzare la statua del proprio patrono nella primavera del 1419 dopo aver acquisito dall'Arte dei Fornai la faccia ovest del pilastro nord-occidentale di Orsanmichele. Affidando l'incarico a Lorenzo Ghiberti automaticamente si poneva come termine di confronto il San Giovanni Battista realizzato dallo stesso scultore tra 1413 e 1416 per l'Arte di Calimala. Stando ai documenti, e in particolare al "Libro del pilastro", registro contabile in cui vennero annotate le decisioni e le spese relative all’impresa, l'opera fu eseguita tra il 1419 e il 1422, mentre la data 1420 sul bordo del mantello farebbe riferimento all'esecuzione del modello in cera. Nel 1423 la statua, di dimensioni maggiori rispetto al San Giovanni di Calimala, fu collocata nel rispettivo tabernacolo che tuttavia ha una profondità piuttosto ridotta rispetto alle altre edicole, in quanto all’interno del pilastro è inglobata la scala a chiocciola che sale ai piani superiori dell’edificio. Ghiberti ovviò brillantemente al problema concependo la nicchia come un fondale dal quale la figura del santo emerge protendendosi verso gli spettatori. Il restauro, concluso nel 2005, ha riportato in luce gli inserti in argento che evidenziano le lettere sulle pagine del Vangelo e i bulbi oculari che conferiscono una notazione fortemente espressiva al volto del santo, soluzione quest’ultima di chiara ispirazione classica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900291897
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
  • ISCRIZIONI in basso sull'orlo del mantello - OPVS VNIVERSITATIS CANSORVM FLORENTIE ANNI DOMINI MCCCCXX - Mt I,3 - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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