storie di Lorenzo il Magnifico, allegorie, ritratti, scene mitologiche, motivo decorativo a grottesche, armi e imprese della famiglia Medici

dipinto, ca 1556 - ca 1558

Stanza dipinta e decorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
    stucco/ doratura
  • MISURE Altezza: 700
    Lunghezza: 726
    Larghezza: 877
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574): progettista, parziale esecutore
    Marchetti Marco Detto Marco Da Faenza (e Aiuti): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Largamente descritta nel secondo "Ragionamento" vasariano, la sala del quartiere di Leone X dedicata a Lorenzo il Magnifico continua il complesso programma iconografico iniziato nella sala di Cosimo il Vecchio e probabilmente suggerito al Vasari dall'erudito Cosimo Bartoli. Come le stanze del soprastante quartiere degli Elementi celebravano "le storie e l'origine delli dei celesti", così le corrispomndenti sale del quartiere di Leone X esaltano, con un parallelismo ideale, le gesta dei personaggi illustri della famiglia ducale: come Opi, cui è dedicata la corrispondente sala nel quartiere degli Elementi, con la corona turrita e lo scettro riceve l'omaggio dei Coribanti, così Lorenzo seduto su un trono riceve l'omaggio degli ambasciatori e rappresenta l'abilità diplomatica e la saggezza. Accanto a quattro episodi salienti della vita politica del Magnifico e alle allegorie che alludono alle sue virtù compaiono i ritratti di tre figli e di un fratello col preciso intento di celebrare la perpetuazione della stirpe. Il complesso programma celebrativo, minuziosamente descritto nei "Ragionamenti", trova ulteriore documentazione nel disegno col progetto complessivo del soffitto conservato a New York ed eseguito dallo stesso Vasari che fornì dunque anche l'impostazione generale della sala nella cui decorazione pittorica fu invece coadiuvato da Marco da Faenza che, morto il Gherardi, era ormai diventato nella ristrutturazione del palazzo l'alter ego dell'aretino. Contrariamente a quanto afferma lo stesso Vasari nelle "Ricordanze", dove si fa risalire l'inizio dei lavori al febbraio del 1559, la decorazione della sala ebbe inizio nella tarda primavera del 1556, come testimonia una lettera del Bartoli in cui sono contenuti alcuni suggerimenti per l'invenzione. In una lettera del 23 aprile 1556 Giorgio Vasari informa il duca Cosimo dello stato dei lavori nella sala di Lorenzo "la quale infino a ora se n'è dipinta gran parte"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281631-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Palazzo Vecchio, Catalogo delle cose d'arte, n. 458
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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