Santi e beati domenicani

dipinto murale, ca 1375 - ca 1399
Gaddi Agnolo/ Cerchia
notizie dal 1369/ 1396

Soggetti sacri. Figure maschili: santo vescovo; santo diacono. Figure femminili: committenti domenicane. Personaggi: San Paolo; Sant'Andrea. Attributi: (santo vescovo) mitria; pastorale. Attributi: (Sant'Andrea) croce. Attributi: (San Paolo) spada

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 300 cm
    Larghezza: 600 cm
  • ATTRIBUZIONI Gaddi Agnolo/ Cerchia
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La parete settentrionale del coro delle monache conserva ancora oggi abbondanti brani pittorici di un importante ciclo dedicato alle storie della vita della Vergine Maria, tratte in gran parte da Vangeli apocrifi, e della vita di Cristo. Gli affreschi, purtroppo mutili ed in gran parte abrasi, hanno subito oltre alle ingiurie del tempo, anche i danni dell'alluvione del 1966. Restaurati, permettono oggi di capire almeno il soggetto e di ipotizzare una datazione. E' invece difficile proporre un'attribuzione: le condizioni mediocri permettono soltanto un generico riferimento alla bottega fiorentina di Agnolo Gaddi. Completamente inediti, gli affreschi sono brevemente ricordati dalla Mignani Galli (1977) come "un ciclo di affreschi trecenteschi che si stanno riportando alla luce" in occasione dei restauri apportati al complesso di S. Jacopo di Ripoli dopo l'alluvione del 1966. La destinazione esclusivamente monacale dell'ambiente, poi passato all'Esercito Italiano come caserma, ha contribuito a rendere il locale praticamente sconosciuto anche agli autori delle principali guide di Firenze. Bisogna inoltre aggiungere che le pitture furono, con tutta probabilità, scialbate nel XVII o nel XVIII secolo. Come testimonia la presenza di piccole figure di monache nella parte inferiore di molti episodi, il ciclo di affreschi fu commissionato dalle suore domenicane che vivevano nel convento fin dalla fondazione. Notevolmente aumentate di numero verso la metà del XIV secolo, le domenicane si fecero promotrici della ristrutturazione ed ingrandimento degli ambienti del convento. La chiesa delle monache, più antica di quella riservata al culto secolare, fu dunque completamente affrescata da un pittore fiorentino probabilmente appartenente alla cerchia di Agnolo Gaddi del quale cerca di divulgare i modi secondo un registro più semplificato ma ugualmente fantasioso. Come Agnolo, infatti, l'artista di S. Jacopo di Ripoli sintetizza spesso in un unico riquadro due o tre episodi del racconto. Le regole di simmetria e di equilibrio vengono spesso trascurate a favore dell'unità compositiva, raggiunta mediante il raggruppamento dei personaggi in primo piano e in secondo piano, inoltre, similmente ad Agnolo, gli edifici risultano scorciati secondo una visione mai completamente frontale. Da un punto di vista strettamente stilistico non è però facile dare un giudizio sul ciclo, viste le condizioni degli affreschi. Il pittore, pur mantenendo viva la tradizione giottesca, strizza già l'occhio al gotico cortese nel tipico allungamento delle figure e nella volumetria soda ma, allo stesso tempo, snella e goticamente aggraziata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281405-8
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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