episodi della vita di Cristo e Santi
pulpito
Bardi Donato Detto Donatello (1386 Ca./ 1466)
1386 ca./ 1466
Bellano Bartolomeo (ante 1435/ 1496-1497)
ante 1435/ 1496-1497
Bertoldo Di Giovanni (1440 Ca./ 1491)
1440 ca./ 1491
Tacca Pietro (bottega)
1577/ 1640
Cassa a forma di parallelepipedo con formelle a rilievo
- OGGETTO pulpito
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione/ cesellatura
legno, intaglio
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ATTRIBUZIONI
Bardi Donato Detto Donatello (1386 Ca./ 1466): progettazione e parziale esecutore
Bellano Bartolomeo (ante 1435/ 1496-1497): PARZIALE ESECUTORE
Bertoldo Di Giovanni (1440 Ca./ 1491)
Tacca Pietro (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Molto discussa è la questione relativa alla destinazione originaria dei pulpiti, alla vicenda dei loro spostamenti, al programma iconografico e alla datazione. I pergami gia' previsti,secondo il biografo del Brunelleschi, Antonio Manetti nel programma di Cosimo il Vecchio di decorazione della chiesa, vennero lasciati non finiti da Donatello. Il Vasari ci tramanda che Donatello data la sua tarda eta' esegui' soltanto le cere e che il lavoro fu finito da Bertoldo di Giovanni valente cesellatore. Al Semrau, alla fine dell'Ottocento, si deve l'individuazione accanto a Bertoldo di Bartolomeo Bellano, collaboratore di Donatello a Padova . Le ipotetiche cronologie proposte dalla critica abbracciano gli anni dal ritorno di Donatello da Padova (ca. 1456) alla morte (1466) e la data 1465 che si legge su uno dei rilievi non ha costituito per la critica un punto fermo ma e`stata origine di ulteriori discussioni. Non si sa quale posto i pergami occupassero in origine, ma da tutta la tradizione storica risulta che non ebbero mai una sistemazione stabile. E' documentato che nel 1510 furono utilizzati come cantorie in occasione della visita a Firenze di Leone X (Albertini F., Memoriale di molte statue et picture sono nella inclyta cipta' di Florentia, Firenze 1510 cit. in Becherucci,1979). Sistemati sulle colonne di marmo mischio nel 1558, nella prima meta' del '600 il pulpito della Resurrezione fu completato, nei pannelli rimasti liberi, da formelle lignee realizzate probabilmente dalla bottega di Pietro Tacca (Goldscheider 1941, p. 395) . La critica, soprattutto il Semrau e la Becherucci, ha ipotizzato che il pulpito della Resurrezione doveva essere frutto di un montaggio provvisorio e che in origine le formelle dovevano servire per la costruzione di un dossale per l'altare maggiore di S. Lorenzo con a terra i sepolcri dei committenti. La Becherucci riporta a conferma di questa ipotesi un passo dei ragionamenti vasariani dove si parla di un "modello dell'altare maggiore di S. Lorenzo con la sepoltura di Cristo ai piedi". A favore dell'ipotesi che i pulpiti (o unl pulpito) fossero inseriti in un complesso decorativo piu' ampio (Semrau e Becherucci) il Morolli osserva che numerose scene del ciclo tradizionale della Passione sono assenti, come ad esempio l'Ultima cena', e che nel pulpito della Resurrezione vi e' una notevole discontinuita' iconografica
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281316-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0