decorazione architettonica, complesso decorativo di Giovanni di Bertino - bottega fiorentina (sec. XV, sec. XVI)

decorazione architettonica, ca 1580 - ca 1581

Corpo triangolare, fregio del peduccio, abaco; corpo piramidale, sezione di calato, sezione di abaco; stipiti, arco, pilastri, capitelli, trabeazione; arco a rilievo; cornici marcapiano, cornici, fregi

  • OGGETTO decorazione architettonica
  • MATERIA E TECNICA pietra grigia/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Di Bertino (notizie 1463-1471 Ca): PARZIALE ESECUTORE
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I documenti ricordano che nel 1464, non ancora concluso il dormitorio, fu allogato al nuovo capomastro Giovanni di Silvestro Ciaini da Monteacuto -che dal 1480 fu responsabile della tribuna del Duomo-la costruzione della nuova chiesa. Da quelle notizie documentarie si deduce che del vecchio edificio restò al massimo l'impianto a navata unica. Nel documento si specifica che le mura e le volte della chiesa dovevano essere intonacate. Entro il 1469 i lavori della 'muraglia' erano pressochè terminati, e si stava lavorando ai capitelli della navata (Ferrara-Quinterio). La fornitura di pietra 'bigia' destinata al parato interno è forse da leggersi nella registrazione del giugno 1469, in cui tal Giovanni Vespucci, probabile fittavolo delle cave dei monaci, era in debito per una 'carrata' di filaretti e pietra da lastrico. L'impianto architettonico della chiesa, come la scelta dei moduli decorativi, riprendono esempi di matrice brunelleschiana, pur mediati in alcuni singoli elementi da caratteri di Michelozzo. Dai documenti risulta solamente il nome di Giovanni di Bertino per il lavoro dei capitelli. Dalla documentazione esistente, sulle varie fasi dei lavori e sulle varie committenze e finanziamenti delle opere di ristrutturazione della chiesa, si apprende che nel 1485 la famiglia Capponi finanziò il nuovo 'archo' che 'si fece in chiesa'. Bisogna quindi dedurre che furono i Capponi a promuovere in quell'anno l'ultimazione (o forse la ristrutturazione radicale) della zona presbiteriale della chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto (Meloni-Trotta). A partire dall'ultimo decennio del Cinquecento la famiglia Strozzi -ab origine detentrice del patronato della cappella maggiore della chiesa- divenne la maggiore protettrice e finanziatrice dei lavori nel complesso monastico e nella chiesa (1580-1604). Al 1580 precisamente risale la committenza per il nuovo altare maggiore e per il coro, terminati nel 1581. In quella stessa occasione furono approntati i lavori di ristrutturazione della cupola emisferica del presbiterio, al cui centro verrà apposta una pietra circolare con una decorazione a rilievo raffigurante l'arme degli Srozzi (tre mezze lune o 'strozze'), tuttora visibile (Meloni-Trotta). All'epoca di queste ristrutturazioni, al centro dell'arcone trionfale, fu posto anche il rilievo con l'arme gentilizia della famiglia Strozzi. La chiesa che aveva subito alcuni danni durante l'assedio del 1529-30, fu rimaneggiata anche se non strutturalmente, a partire dagli anni Ottanta del secolo, in seguito alle nuove necessità devozionali controriformate, particolarmente sostenute da Ferdinando I de' Medici, che per favorire la venuta dei Padri Teatini a Firenze, si avvalse dell'appoggio degli Olivetani (Moreni). La congregazione olivetana dell'Ordine di San Benedetto, fu fondata dal senese Bernardo Tolomei nel 1313, il quale abbandonati i suoi beni e gli studi filosofici, dopo aver recuperato miracolosamente la vista, si ritirò a vita poverissima ed eremitica assieme aa Ambrogio Piccolomini e Patrizio Patrizi. Accolta da papa Clemente VI, la nuova regola fu approvata nel 1324 e riconfermata nel 1344 da papa Giovanni XXII. Questi dietro l'apparizione della Vergine in sogno, impose al nuovo ordine l'abito bianco, e una particolare devozione appunto alla Madonna. Il nome stesso sembra derivato dall'orto degli olivi dove Cristo fu catturato, ma la cosa non è certa, come del resto vi è una diversa opinione sul sogno miracoloso, attribuito anche alla madre del Beato Tolomei. Da questa chiesa proviene l'Annunciazione di Leonardo ora agli Uffizi, che il Moreni ricorda collocata nel refettorio con l'attribuzione a Ghirlandaio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281102-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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