Madonna con Bambino, Cristo in pietà tra la Madonna e santi, Cristo benedicente, profeti

dipinto ca 1355 - ca 1355

Pannello centinato inserito entro carpenteria costituita da una base su mensole, pinnacoli laterali e cuspide mistilinea decorata da foglie di acanto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura a pastiglia/ doratura a foglia
    tavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia
    vetro/ colorazione
  • MISURE Altezza: 163 cm
    Larghezza: 129 cm
  • ATTRIBUZIONI Gaddi Taddeo (1300 Ca./ 1366)
    Gerini Niccolò Di Pietro (notizie Dal 1368/ 1414-1415)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ambrogio Di Baldese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto entra alla Galleria dell'Accademia nel 1919 dopo un periodo di permanenza nei deposii degli Uffizi dove è citato nell'inventario del 1881. Il dipinto, dalla caratteristica struttura a lunetta, era in origine probabilmente collocato sopra una porta del "palagio" dell' Arte dei Giudici e Notai come denuncerebbero gli stemmi apposti, e anche le iscrizioni nei cartigli dei due profeti allusive alla sapienza dei Giudici. Un primo riferimento a Taddeo Gaddi fu avenzato nel catalogo del Pieraccini, e avallato dal Siren. Fino all' intervento del Berenson (1932) il complesso pittorico era considerato unitariamente dalla critica che vi riconosceva, in seguito all'attribuzione del Sirén, la mano di Taddeo Gaddi o della sua scuola. Il Berenson riferì invece l' esecuzione della predella e della cuspide ad un artista diverso, successivamente identificato dal Longhi (in Marcucci) con Niccolo' di Pietro Gerini (cfr. Marcucci). Il nome del Gerini è stato in seguito accettato unanimemente (Marcucci, Boskovits) con la proposta di una datazione tra 1395 e 1400. Il Ladis ha avanzato il nome di Ambrogio di Baldese, del quale è documentata l'attività per l'Arte dei Giudici e Notai; lo studioso ritiene la lunetta non totalmente autografa, ma vi vede il largo intervento della bottega. Il resto della critica più recente è invece favorevole a vedervi l'autografia del Gaddi, con una datazione intorno al quinto decennio del secolo, con l'eccezione della Labriola (Dizionario Biografico) che sposta la data al 1354-1355. Tale autografia è sostenibile anche per i compilatori della scheda del catalo dell'Accademia, che ribadiscono l'ottima qualità esecutiva della lunetta con la possente massa plastica della Madonna posta leggermente in tralice, e la confrontano con opere eseguite intorno al 1355. Per la parte eseguita dal Gerini, il confronto con il ciclo di affreschi Migliorati in San Francesco a Prato, suggerisce una datazione sulla fine del secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281048-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 448
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • STEMMI sui pinnacoli - corporativo - Stemma - Arte dei Giudici e Notai - 2 - alla stella ad otto punte d'oro su campo azzurro
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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