VENERE E ADONE
statua,
1789 - 1794
Canova Antonio (1757/ 1822)
1757/ 1822
statua
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
GESSO
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ATTRIBUZIONI
Canova Antonio (1757/ 1822)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Accademia, già Palazzo del Principe
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fu donata da Anna Lazzerini, in ossequio al desiderio del marito, lo scultore carrarese Pietro Fontana, morto nel 1878. La notifica pervenne con lettera al direttore Ferdinando Pelliccia il 19 settembre 1883 (ABAC, scat. 43). Bizzarri e Giampaoli la segnalarono nella "Galleria delle Opere Moderne", citandola pero' come "Venere e Amore", mentre ad Hubert si deve un cenno a un non meglio precisato "Adonis". L'originale in marmo fu realizzato da Canova su commissione del marchese napoletano Salza di Berio, presso il quale rimase fino al 1820, data in cui fu trasferito nella villa di Eaux Vives sul lago di Ginevra, di proprieta' del colonello Guglielmo Fabre. Canova se ne mostro' insoddisfatto sino al punto di apportare modifiche al panneggio e ritocchi alla brunitura (Bassi E., La gispoteca di Possagno. Sculture e dipinti di Antonio Canova, Venezia, 1957, vol. I, pp. 89-92). Quest'opera comunque rappresenta, su un piano simbolico, l'ideale punto di transizione nell'approccio al tema erotico tra il sensualismo barocco e un languore di pose ormai compiutamente romantiche
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900254637
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0