Profeta con cartiglio
statuetta,
1340-1360
Statua di profeta con cartiglio
- OGGETTO statuetta
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MATERIA E TECNICA
Marmo
- AMBITO CULTURALE Bottega Pisana
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lasinio (1833) acquistò la scultura, caduta in Arno dall'esterno della chiesa della Spina, dal capo muratore dell'Opera Luigi Petrocchi fra 1812 (DA MORRONA) e 1825 (LASINO 1814-25), ma il fatto che la sua immagine sia pubblicata nella dispensa XI dell'inventario, edito appunto tra 1814 e 182 5, fa ritenere che l'acquisto sia più prossimo alla data finale. Nel Campo santo la statuetta fu posta su un colonnino nel corridoio sud sotto "I funerali di S. Ranieri"(AFS neg.30, ripr. 158964). Nel 1935 si trova nei lo cali del Museo dell'opera del duomo; quindi nei depositi dell'Opera e dal 1986 nel Museo Nazionale di S. Matteo. Eseguita per una visione frontale è tuttavia completata anche sul retro. La figura identificata dal Papini (1912-31) come un Apostolo è invece probabilmente da ritenere un Profeta, dato che nel contesto di provenienza erano già raffigurati tutti gli Apostoli nelle statue maggiori della galleria meridionale della chiesa. Ritenuta dal Lasinio prima di Nicola (LASINIO1814), poi del XII secolo (LASINIO1833), è giudicata dal Papini (cit.) opera assai rozzamente scolpita , accostabile per la conicità della figura e la piccolezza della testa alle sculture del tabernacolo del Camposanto e del sepolcro Gherardesca. Di recente è stata accostata ad una serie di statuette identificate con quelle ritirate dal Lasinio dalla chiesa della Spina nel 1818 (BURRESI 1990) (09/00235658, 09/00235659 e 09/00235660). Anche se è caratterizzata, rispetto ad esse, da un intaglio più sommario e corsivo, come quelle presenta caratteri derivati da modelli di Giovanni e dunque pare ascrivibile alla stessa fase costruttiva dell'edificio: quella che a mio avviso può essere successiva all'arrivo nella chiesetta della reliquia della spina della corona di Cristo e alla trasformazione, correlata (cit., p. 24), dell'apparato decorativo-scultoreo esterno. Secondo questa ipotesi, in questa fase l'oratorio, dedicato sino ad allora a Santa Maria del Pontenovo, avrebbe visto l'inserimento sul fianco meridionale della galleria con Cristo e gli Apostoli, eseguiti da due scultori di diversa capacità, ma caratterizzati da stretta osservanza dei modelli di Giovanni. Sulla base del più autorevole e sicuro dei due nella ripresa stretta dei modelli giovanneschi, si potrebbe tentare la ricostruzione di una personalità artistica oggi nota con certezza solo per via documentaria, quale quella dello scultore e architetto Lupo di Francesco che viene coinvolto nella perizia di fattibilità dell'ampliamento dell'edificio nel 1322 (BURRESI cit.). Ma le ipotesi sulla sua figura di scultore sono ancor oggi controverse, non potendo fondarsi su opere documenta te, ma solo su congetture correlate a interpretazioni di documentazioni in dirette (VALENTINER 1927). Incerta è la collocazione della figura in esame nelle parti esterne della chiesa; mentre infatti le statuette citate provengono certamente dalle guglie poste sulla galleria meridionale, questo Profeta, che risulta caduto nel fiume che lambiva la chiesa sul lato opposto, poteva o essere collocato altrove (ad esempio sul timpano del corpo orientale) o far parte della serie delle altre statuette, ma essere caduto nell'acqua durante un'invasiva alluvione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235666
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0