Madonna col Bambino

statua, 1325 - 1349

Statua

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Pisana
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente dalla sagrestia della chiesa urbana di S. Paolo a Ripa d'Arno come dono del priore Soldaini, trovò ubicazione in Camposanto su una colonna nel corridoio sud, sotto la "Traslazione dei corpi dei SS. Potito ed Efisio". Nel 1935 risulta nella Loggetta del Museo dell'Opera del Duomo; e sposta alla mostra della scultura pisana del 1946-47, è rimasta da allora nei locali del Museo Nazionale di S. Matteo. La Madonna, seduta, regge sul ginocchio sinistro il Bimbo stante, oggi privo della testa e del braccio d estro, che a lei si rivolge secondo il motivo del colloquio tra madre e figlio tante volte esemplificato da Giovanni Pisano. Come riconobbe Weinberger (1930), la statuetta costituisce una replica variata, in dimensioni assai minori, della cosiddetta "Madonna di Arrigo VII" di Giovanni Pisano, oggi conservata mutila nel Museo dell'Opera del Duomo di Pisa, in origine p osta con altre due statue laterali al di sopra della porta orientale del t ransetto destro del Duomo (09/00235754, 09/00235650). Una replica analoga, con varianti, si trova nel monastero di Ettal in Baviera, al quale fu donata dall'imperatore Ludovico il Bavaro, che la fece eseguire a Pisa intorno al 1330. L'esemplare pisano, attribuito a Giovanni Pisano (commento all'incisione di P. Lasinio) e più estesamente a Fra' Guglielmo (Rosini, C. Lasinio) al momento del suo ingresso in Camposanto, fu studiato nella p rima metà di questo secolo da Marangoni e Carli, che lo ritenevano attribuibile a Tino di Camaino (seguiti in questo parere da Ragghianti, Valentiner, De Francovich), con datazione tra il 1312 e il 1315; si deve notare che in quel momento entrambi gli studiosi italiani collegavano allo scultore senese la stessa "Madonna di Arrigo". Tolaini preferiva invece riferire la statuetta a quel seguace di Giovanni Pisano noto nella storiografia artistica come "Maestro del pulpito di S. Michele in Borgo", seguendo un'idea già prospettata da Papini. Più che a Tino di Camaino, la statuetta è in fatti da collegare all'attività di qualche bottega pisana minore vicina al la sua arte, anche se sembra difficile arrivare ad una attribuzione precisa come quella avanzata da Tolaini. L'opera pisana e quella bavarese si possono inserire in quella che dovette essere nel Trecento una vasta produzione corrente di statue marmoree o alabastrine di piccole dimensioni, facilmente commerciabili e trasportabili, esemplate su modelli creati dai maggiori artisti contemporanei. L'iconografia più diffusa e quella della Madonna stante col Bambino, come nel rilevante caso delle numerose repliche, anche assai posteriori, della Madonna di Trapani di Nino Pisano, diffuse in Italia e altrove. Più rara la rappresentazione, come in questo caso, della Madonna seduta in Maestà, determinata evidentemente dal riferimento a un preciso prototipo, autorevole non solo per grandezza artistica ma anche per significato storico e politico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235653
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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