sarcofago di Tino di Camaino (sec. XIV)

sarcofago, 1315 - 1315

Sarcofago con fronte scolpita con figure di undici apostoli sottoarcatell e e statua del defunto giacente. Iscrizione sottostante suquattro mensole con gli stemmi dell'Opera di Pisa e un'aquila concartiglio con iscrizion e

  • OGGETTO sarcofago
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Tino Di Camaino (1285 Ca./ 1337)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Le Mensole E Gli Stemmi Sono Di Una Bottega Carrarina
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il sarcofago e la figura giacente facevano parte del monumento funebredel l'imperatore Arrigo VII situato in fondo all'abside del Duomo. Quandonel 1494 il complesso venne smontato, queste parti vennero collocatesulla par ete orientale del transetto sud, in una nuova sistemazionecomprendente il nuovo basamento scolpito e due angeli affrescati in unanicchia posteriore . Nel 1727 vennero smontate e collocate sulla portadella sacrestia dei ca nonici: nel 1829 entrarono in Camposanto inseguito alla ristrutturazione del presbiterio del Duomo. Lasinio disposela tomba sulla parete ovest, tr a il monumento Gherardesca(09/00235633(0)) ela cinquecentesca tomba Barto lini Medici. Rimase inquesto luogo fino al 1921 quando l'insieme venne ri portato in Duomo ericomposto nel luogo e nell'ordinamento quattrocentesch i. La figuragiacente dell'Imperatore Arrigo VII e il suo sarcofago con un dici figuredi Apostoli sul frontale (il dodicesimo, quinto da destra nell adisposizione attuale, è una aggiunta operata nel 1921) sono le uniche sculture per le quali, a causa della loro storia chiaramente ricostruibile,è sempre stata certa la provenienza dal maestoso sepolcro imperiale, unte mpo collocato nel fondo dell'abside del Duomo. Sappiamo con certezza,graz ie alla documentazione conservata (pubblicata in TRENTA 1893, LUPI1904, B ACCI 1921), che il monumento venne commissionato nel febbraio1315 a Tino di Camaino, capomaestro dell'Opera, che lo eseguì per làsomma di 400 lire entro illugiio dello stesso anno, aiutato da unaconsistente bottega. li s epolcro, dipinto immediatamente dopol'esecuzione scultorea, risultava com pletato da elementi in metallo;secondo una tradizione risalente al cronis ta ser Perizolo (in BACCI1921, p. 80) queste decoraziorazioni sarebbero s tate fuse in epoca imprecisata dai Gambacorti. Dai documenti apprendiamo inoltre che sotto ilsepolcro esisteva un altare dedicato a S. Bartolomeo, nel cui giorno eradefunto l'Imperatore, e che tra l'altare e la tomba esi steva unafinestra dotata di inferriata, da identificarsi verosimilmente c onl'originaria finestra absidale modificata per la collocazione del sepolcro. Quando nel 1494, in occasione di una vasta ristrutturazione dellospa zio della Tribuna, il monumento e l'altare vennero smembrati, ilsarcofago e il giacente furono le uniche parti sicuramente riutilizzatenella nuova forma data alla tomba nel transetto meridionale. A questevenne aggiunto u n nuovo imbasamento scolpito e completato da iscrizione,eseguito dallo sc alpellino carrarese Antognetto del Perriore e da suoicollaboratori, che d a allora ha sempre accompagnato i restitrecenteschi. Purtroppo non possed iamo descrizioni del monumentoanteriori allo smembramento del 1494, e di scarso aiuto sono le pocheannotazioni al riguardo riscontrabili nelle car te dell'Opera e nellefonti (citate da SUPINO 1904, BACCI 1921, RONAN 1983 ). I commentatoriottocenteschi non sembrano mai essersi posti il problema di un assettodella tomba diverso da quello che si presentava alla loro vi sta nelCamposanto. Fu Supino (1895b), sulla scorta dei documenti pubblica ti dalTrenta, a tentare per primo una ricomposizione ipotetica dello stat ooriginario dell'opera, proponendo anche graficamente una ricostruzione dell'impianto architettonico che teneva conto di altri pezzi fino adallora non collegati col sepolcro. Successivamente sono state formulatealmeno al tre cinque ricostruzioni complete dell'insieme (VALENTINER1935, BAUCH 197 6, DAN 1977b e 1983, KREYTENBERG 1984a), oltre a svariateipotesi sulla pr esenza o meno di singoli elementi. Tra le propostecomplessive avanzate, s olo le più recenti di Dan e Kreytenberg sembranoancora degne di discussio -ne, in quanto uniche a tener conto di alcunidati che emergono dai docume nti (p.e. la presenza dell'altare di S.Bartolomeo) o dai progressi critic i. In realtà, nessuna dellericostruzioni proposte può essere considerata attendibile; alraggiungimento di ragionevoli certezze si oppone, oltre al la mancanza didescrizioni antiche del monumento, anche la documentazione lacunosarela-tiva all'attività pisana di Tino, che deve rendere cauti nelriferire esclusivamente alla tomba di Arrigo ogni frammento conservato aP isa che possa essere considerato opera del maestro senese. Discutibileapp are inoltre il criterio di reinventare la struttura della tombapartendo d a quella di sepolcri posteriori (spesso a loro voltamanomessi) che si rit engono, senza poterlo provare, derivatidall'esemplare pisano. Senza voler entrare in nuove ipotesirioostruttive, ci limitiamo ad indicare quali ope re, tra le moltecollegate, sembrano avere le maggiori probabilità di aver fatto parte inorigine del sepolcro imperiale. (continua in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235629
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • ISCRIZIONI sul frontale del basamento - HOC INSARCOPHAGO NONQUIDEM SPERNENDO HENRICI OLIM LUCENBURGENSIS/ COMITISET POSTHEC SEPTIMI EIUS NOMINIS ROMANORUM IMPERATORIS OSSA/ CONTINENTURQU ESECUNDO POST EIUS FATUM ANNO VIDELICET M CCC/ XV DIE VERO XXVSEXTILIS PI SAS TRANSLATA SUMMO CUM HONORE ET/ FUNERE HOC INPHANO ADHUCUSQUE DIEM CO LLOCATA PERMANSERE -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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