storie della vita di San Giuliano eremita
dipinto,
post 1590 - ante 1610
Sacconi Giuseppe (notizie 1762-1800)
notizie 1762-1800
Ciocchi Ulisse (1570 Ca./ 1631)
1570 ca./ 1631
La cupola della cappella è divisa in 4 scomparti trapezoidali
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Sacconi Giuseppe (notizie 1762-1800): pittore
Ciocchi Ulisse (1570 Ca./ 1631)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questi affreschi sono stati menzionati per la prima volta dal Moreniche li considera opera di Ulisse Ciocchi da Monte San Savino, un pittore formatosi inizialmente nella sua città natale sotto l'influsso del Barocci e della pittura nordica di paesaggio, ma presto giunto a Firenze, dove lavorò al seguito di Bernardino Poccetti.Tale attribuzione è stata mantenuta dalle successive guide e descrizioni della Certosa del Galluzzo e anche dalla critica moderna a cominicare dal Leoncini, seguito dalla Mannini, che si è occupata a più riprese di questo pittore. Confronti stilistici con altri dipinti di Ulisse, come ad esempio la lunetta nella sagrestia della chiesa di Santo Spirito a Firenze e gli affreschi sulla facciata di Santa Maria Novella, rendono indubbia la paternità di questi affreschi, anche se dobbiamo notare che uno dei quattro scomparti trapezoidali non sembra essere stato realizzato dal Ciocchi. Si tratta di quello in cui sono raffigurati "Due vescovi e due cardinali assisi in cielo". Le figure sono diverse da quelle eseguite da Ulisse ed il modo di dipingere è più libero. Siccome la cappella subì un notevole rifacimento nel corso dell'ottavo decennio del Settecento, in seguito alla collocazione dei resti mortali del Beato Niccolò Albergati, a cui nel 1722 venne dedicato l'altare (l'anno del compimento dei lavori ,1780, si può leggere su una cartella a stucco sotto lo scomparto raffigurante " San Giuliano nel suo eremo"; possiamo pensare che questa scena sia stata realizzata dal pittore incaricato di raffigurare il beato nelle tre tele degli altari sottostanti e cioò Giuseppe Sacconi. Si possono notare, infatti, delle analogie stilistiche: si confrontino, ad esempio, i volti un po' aguzzi dei quattro prelati con quelli dei soldati che assistono al miracolo del pane; oppure il putto nell'angolo sinistro dello scomparto con quelli che compaiono nei quadri del Sacconi. questo affresco sarebbe quindi da datarsi come le tre pale e cioè intorno al 1773. forse in occasione del rifacimento della cappella anche gli altri riquadri sono stati in parte ridipinti. Risale al Settecento anche la decorazione a stucco che li circonda, sebbene il Moreni faccia il nome del Ciocchi. L'autore della Guida del 1861 eil Bacchi ricordano, invece, Bartolomeo Portogalli, riferendosi però più in particolare agli ornamenti delle pareti. I documenti ricordano invece nel 1781 "diversi manifattori" impegnati a "risarcire e ornare di stucchi dorati la suddetta cappella". Per quanto riguarda la scene eseguite dal Ciocchi, dobbiamo precisare innanzi tutto che per la mancanza di notizie d'archivio non sappiamo quando siano state realizzate. Possono, comunuqe, essere collocate nei primi due decenni del Seicento perchè l'attività fiorentina del Ciocchi va dal 1605, quando si immatricolò all'Accademia del Disegno, alla fine degli anni '20. ALlo stato attuale delle conoscenze, infatti, le pitture che egli eseguì a Firenze non sono state collocate oltre questo periodo. Si può tentare di essere più precisi, ipotizzando una data attorno asl 1609-1613, considerando che proprio pewr questi anni vi sono lacune nelle serie di libri contabili della Certosa. Non facile risulta la comprensione delle 4 scene, che le fonti dicono raffiguranti i principali fatti della vita di San Giuliano. Fra i variu personaggi con questo nome quello più probabile è San Giuliano Saba, eremita in Mesopotamia, vissuto nel IV secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228669-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0