morte di San Giuseppe

dipinto, 1723 - 1723

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 116.5 cm
    Larghezza: 87.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Francesco Saverio Baldinucci cita questo dipinto come l'ultima opera esegu ita da Anton Domenico Gabbiani per il Granduca Cosimo III: che morì il 31 ottobre 1723, secondo la sua testimonianza, prima che l'artista portasse a termine l'opera, che rimase così imperfetta. Una versione leggermente dis corde da questa, ma molto più dettagliata, riguardo alle vicende dell'oper a, è data dalla cronaca di Ignazio Hugford che narra che a lavoro ultimato il Granduca morì ed il quadro rimase nello studio dell'artista fino alla sua morte quando passò nelle mani del nipote Gaetano. Questi lo diede in p egno al marchese Incontri e dopo qualche tempo lo riscattò, ma passati poc hi anni lo vendette a Giuliano Dami, aiutante di camera e favorito del Gra nduca Giangastone, per cento zecchini. Quest'ultimo lo rivendette al suo s ovrano che lo fece collocare nella settima stanza dell'appartamento del gr an principe Ferdinando, insieme all'Assunta dello stesso Gabbiani. A Palaz zo Pitti nel 1761 con il n°415, esposto negli appartamenti granducali acca nto alla "Assunzione della Vergine" dello stesso autore, segnata con il n° 414. Rimase a Palazzo Pitti ancora per diversi anni, come risulta dai suc cessivi inventari del 1771, 1791 e 1793. Il 30 novembre 1797 giunse alla villa di Poggio Imperiale, dove in precedenza era stata trasportata 1'Ass unzione, e vi rimase fino al 1945. E' presente infatti negli inventari del 1803, 1810, 1837 e 1860 mentre nel maggio del 1945 è documentato il suco passaggio alla Soprintendenza di Firenze. Venne depositato nel magazzino Rondò di Bacco che lasciò temporaneamente in occasione del restauro del 1 959. Il 20 dicembre 1969 venne trasportato nei depositi di Palazzo Pitti e dal 15 dicembre 1978 è esposto nella sala di Aurora della Galleria Palati na. Mentre in tutti gli inventari antichi sia di Palazzo Pitti che della villa di Poggio Imperiale, fino a quello del 1837, il dipinto è riferito c on certezza alla mano di Anton Domenico Gabbini, in epoca più recente l'es atta attribuzione si è perduta. Nel 1969, in occasione della mostra "Artis ti alla Corte Granducale" è stato proposto il nome di Sebastiano Ricci, e soltanto nel 1976 Marco Chiarini ha restituito l'opera al catalogo del Gab biani. Nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi se ne conserva un dise gno preparatorio (3837F, mm.218 x 165) che venne riprodotto e pubblicato da Ignazio Hugford nei "Cento Pensieri Diversi" alla tavola LIII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227265
  • NUMERO D'INVENTARIO Poggio Imperiale 1029
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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