musici

dipinto, ca 1687 - ca 1687

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 141 cm
    Larghezza: 208 cm
  • ATTRIBUZIONI Gabbiani Anton Domenico (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia
  • INDIRIZZO via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nelle due cronache più esaurienti riguardanti la vita di Anton Domenico Gabbiani, scritte da Ignazio Hugford e da Francesco Saverio Baldinucci, si trova menzione di un gruppo di ritratti musici e servitori di casa Medici realizzati dall’artista per il gran Principe Ferdinando e destinati alla residenza di Pratolino. Questo dipinto, attualmente esposto negli appartamenti monumentali di Palazzo Pitti, faceva probabilmente parte del gruppo di ritratti citato da due autori. Si trovava infatti nella villa di Pratolino nel 1748, anno in cui il guardaroba Michele Paslosky ne redasse un inventario. È citato inoltre in un altro inventario della villa conservato all’Archivio di Stato di Firenze; il volume non è datato, ma lo si può considerare precedente a quello del 1748 grazie al nome del guardaroba che lo curò: Giovan Giacomo Melli, che precedette Michele Paslosky nel ruolo di custode dei beni della villa. Sempre attraverso la lettura degli inventari è possibile stabilire che il ritratto, insieme agli altri eseguiti dallo stesso Gabbiani ed oggi identificati con i nn° 2805, 2807, 2808, lasciò la Villa prima del 1778 per tornarvi, con una attribuzione a Tommaso Redi, il 31 maggio 1791. Pochi anni più tardi Pratolino venne quasi svuotata dei suoi arredi che furono in parte mandati Lappeggi ed in parte venduti o restituiti alla Guardaroba Generale. Non è stato possibile stabilire dove fu inviato questo dipinto che riappare in una nota di opere destinate alla villa dell’Ambrogiana datata 1815. In quel luogo rimase fino al 1851 quando passò al Palazzo della Crocetta, mentre nel 1881 appare nell’inventario della Galleria degli Uffizi con il n°545E e senza una precisa attribuzione. Nel 1851 Aldo Bartarelli, in un articolo dedicato all’attività artistica di Anton Domenico Gabbiano, citò questi ritratti datandoli al 1681 circa Nel 1976 Marco Chiarini li prese di nuovo in esame proponendo di posticiparne la datazione. Attraverso l’identificazione dei personaggi rappresentati, nei quali riconobbe Giovanni Maria Gagliardi al cembalo, Martino Bitti al violino ed il cantante Francesco de Castris, l’autore stabilì un punto di riferimento per la datazione dell’opera. Il cantante, infatti, soprannominato “Cecchino”, giunse a Firenze per lavorare al servizio del Granduca soltanto nel 1687, si può quindi supporre che l’opera non sia precedente a quell’anno. Nel 1978 Maria Luisa Strocchi rese nota l’esistenza di un documento che confermava l’ipotesi di Marco Chiarini: secondo un libro di spese del gran principe Ferdinando, conservato all’Archivio di Stato di Firenze, Anton Domenico Gabbiani il 4 novembre 1687 era stato pagato settecento scudi per aver eseguito ritratti di musici di Sua Altezza, fra i quali si può verosimilmente pensare ci fosse anche questo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227258
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 2802
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • ISCRIZIONI sul retro della cornice - 66 - numeri arabi - non determinabile -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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