Giganti sepolti sotto i vulcani

stampa stampa di traduzione, ca 1550 - ca 1599

Soggetti profani. Divinità minori: Giganti. Figure: spettatori. Paesaggi: roccioso. Fenomeni geologici: terremoto; eruzioni vulcaniche. Fenomeni metereologici: tempesta

  • OGGETTO stampa stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • MISURE Altezza: 175 mm
    Larghezza: 272 mm
  • ATTRIBUZIONI Bartoli Pietro Santi (1635/ 1700): incisore
    Berrettini Pietro Detto Pietro Da Cortona (1596/ 1669): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Galeotti
  • INDIRIZZO Piazza Santo Stefano, 1, Pescia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La presente incisione e quella della scheda n. sono tratte dagli affreschi che coprono due pareti della Sala dei Giganti in palazzo Tè a Mantova. Questa sala fu affrescata con impressionante forza illusionistica tra il 1530 e il 1534 da alcuni allievi di Giulio Romano, su cartoni del maestro (cfr. F. HART, "Giulio Romano", New Haven 1958, pp.152-158). Sulla volta è raffigurato l'Olimpo con tutte le divinità intorno a Giove, nell'atto di scagliare fulmini contro i Giganti, che avevano tentato l'assalto al cielo, per spodestare Giove stesso. Sulle pareti, tra un fragoroso crollare di rocce e di colonne, sono raffigurati i Giganti ormai quasi soccombenti sotto la furia del padre degli Dei. Questo ciclo fu inciso da Pietro Santi Bartoli in una serie di otto stampe, e da Giovanni Viviani in una serie di tre stampe (cfr. C. DELL'ARCO, cit. appendice IV, nn. 83-85; per gli incisori che lavorano d'apres Giulio Romano cfr. F. TRACA FABRIZI, "Le incisioni derivate da Giulio Romano, in "Grafica d'arte", 1990, n.1, pp. 11-15). Il confronto stilistico con una stampa della serie incisa da Pietro Santi Bartoli, raffigurante "Giove fulmina i giganti" (una porzione dell'affresco sul soffitto), recante la firma dell'incisore, che si trova al GDSU (Stampe sciolte 17276), consente di attribuire le due prove della biblioteca di Pescia all'incisore attivo a Roma nella seconda metà del XVII secolo. I rami dai quali furono tratte le stampe sono ancor oggi conservati alla Calcografia Nazionale. All'incisore Pietro Santi Bartoli si devono importanti serie di stampe, si ricordano in particolare quelle tratte da affreschi e stucchi eseguiti da Raffaello e aiuti nelle Logge Vaticane (cfr. Raphael invenit. Stampe da Raffaello nelle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica - catalogo della mostra, Roma 1985, ad vocem)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227040
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI entro ovale, in basso a destra - Marchio - Biblioteca Comunale Museo di Pescia - BCMP
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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