ritratto di Paola Ojetti

rilievo, 1922 - 1922

N.P

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Trentacoste Domenico (1856/ 1933)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Probabile studio preparatorio per una riduzione e fusione su placchetta di piccole dimensioni (di cui si conserva alla GAM una riproduzione fotografica d'epoca) questo rilievo in gesso con il ritratto di Paola Ojetti del 1922 risente chiaramente del volgersi dell'artista in questi anni verso una maggiore solidità nella resa plastica e un naturalismo descrittivo che, se incontrava il favore di Ugo Ojetti (padre dell'Effigiata) cui l'artista in questi anni è sempre più legato, non giungevano però alla felicità dei risultati ottenuti nei precedenti ritratti su placchette della stessa Paola, eseguiti intorno alla metà del decennio precedente. Pur nell'estrema diversità dei generi, la placchetta di Paola rivela una sostanziale analogia, nelle soluzioni formali e stilistiche, con il contemporaneo monumento a Monsignor Bonomelli, esaltatissimo da Ojetti (scheda n. 35), dove, come qui, l'ispirazione neo-quattrocentesca diviene imitazione accurata che non riesce però a dare unità stilistica al susseguirsi delle notazioni particolaristiche. L'impasse dell'artista ormai anziano di fronte al rapido evolversi degli stili scultorei negli anni del dopoguerra, si scorge chiaramente se si confronta questa targa con la medaglia di Paola Ojetti eseguita in quegli stessi anni da Libero Andreotti, con risultati di ben altra modernità ed efficacia espressiva (ripr. in U. Ojetti, "Medaglie italiane", in "Dedalo", V, 1924-1925, p. 521). Un ritratto di Paola similissimo a questo, non solo nella posa e nel taglio compositivo, ma anche nei particolari dell'acconciatura e dello scollo della camicia, fu eseguito in incisione da un giovane artista, Romano Dazzi, assiduo frequentatore di casa Ojetti in quegli anni: la somiglianza è tale da far pensare che incisione e placchetta derivano da una stessa posa del modello, e che l'opera dell'artista più anziano abbia influenzato in modo decisivo quella del più giovane, il quale fu autore, a sua volta, di un bel ritratto a sanguigna dello stesso Trentacoste (incisione e ritratto sono conservati entrambi presso gli eredi Dazzi, S. Marcello Pistoiese). La targa fu probabilmente pensata come pendant a un contemporaneo ritratto della madre, Fernanda Ojetti, su placchetta in gesso, per l'analogia della posa e della iscrizione e fu donata da quest'ultima, erede fiduciaria di Trentacoste, alla GAM nel 1933
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225309
  • NUMERO D'INVENTARIO Giorn. 4543
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - ANNO / MCM / XXII - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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