trionfo di San Tommaso

dipinto, 1330 - 1330

in basso due schiere di personaggi si aprono ai lati di Averroè. Superiormente S. Tommaso seduto in trono tiene aperti alcuni volumi. Ai lati del Santo poi situati Platone e Aristotele. In alto una corona di autori sacri è posta ai piedi di un Cristo benedicente inscritto in una mandorla. Il fondo della tavola è dorato; la veste di Platone è nera, quella di Aristotele è rossa, quella di S. Tommaso nera

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Memmi Lippo Di Filippuccio (notizie 1317/ 1356)
    Traini Francesco (notizie 1321-1345)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE attribuita a Francesco Traini dal Vasari, recentemente la tavola è stata ricondotta da Caleca nell'ambito del senese Lippo Memmi. Lo studioso riconosceva comunque il dipinto come opera di collaborazione, ravvisando la mano del Traini nei volti degki autori sacri posti in alto, mentre la restante parte rimaneva ascritta al Memmi. Secondo il Corallini il dipinto fu commissionato dal Priore del Convento di S. Caterina Giacomo Petri, per essere posto sull'altare di S. Tommaso (dalla metà del XVII sec., Viviani) dove ancora lo vide il Bellini Pietri (l'altare, secondo Corallini, era ubicato ove odiernamente si trova la tavola). Secondo Caleca (1977), l'opera è da situare intorno al 1330, in relazione all'apertura della bottega pisana del Memmi.Dalla letteratura artistica locale il dipinto (tiepidamente elogiato) sempre considerato opera del Traini (Titti da Morrona, Gkassi, Bellini Pietri). Sull'altare di S: Tommaso. v. scheda n. 09/00214211. Secondo il Bellini Pietri la tavola, originariamente cuspidata, fu trasformata in rettangolare nella seconda metà del XVII secolo, quando fu adattata per essere posta sopra il nuovo altare dei Viviani. Più recentemente il dipinto ha subito restauri che gli hanno riattribuito la forma originale. Secondo il Simoneschi il quadro fu infatti restaurato nel 1899 per interessamento del Supino: nell'occasione fu pure rifatto il volto di S. Tommaso nonchè lo sfondo del dipinto. Secondo lo studioso fu comunque a questa data , per imprecisate ragioni, che la tavola fu trasformata da cuspidata in rettangolare. Secondo quanto emerge dalla documentazione contenuta presso l'Archivio della SBAAAS di Pisa, l'opera fu invece restaurata da Domenico Fiscali nel 1902(03, a concluione di una laboriosa trattativa col Supino (Reale Ispettore dei Monumenti) che rimonyava al 1895. I restauri consistettero nella pulitura della tavola, nella satura delle lacune e nel fissaggio della pellicola pittorica. Infine, nel 1940 il Paccagnini, nella sua schedatura della Chiesa di S. Caterina, menzionava la tavola (da lui attribuita al Traini) ricordandone la forma rettangolare. La tavola ha quindi subito un ulteriore, recente restauro, risolto nella risagomatura dei profili perimetrali e nella pulitura dei colori (oggi smaglianti), di cui però non resta notizia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900214214
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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