San Filippo Benizi in gloria

dipinto, 1776 - 1776

l'affresco raffigura San Filippo Benizi con il suo saio dei romiti, inginocchiato su delle nuvole e sorretto da quattro angeli. Un angiolino regge una ghirlanda di fiori ed un altro il libro ed il giglio, attributi del santo. Nella parte superiore della composizione è rappresentata la Santissima Trinità, a sinistra Gesù ammantato di celeste di fronte Dio Padre appoggiato alla sfera del Mondo e avvolto in vesti verdi e rosa e più in alto al centro, lo Spirito Santo sotto forma di Colomba con tre cherubini per lato. Il dipinto è attorniato da un ornato mistilineo in stucco bianco, composto da una serie di cornici concave e convesse che alle due estremità presenta un motivo ornamentale a conchiglia con volute laterali

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Ruschi Domenico Detto Portogalli (notizie 1762-1782): stuccatore
    Landi Gennaro (notizie 1767-1796)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE in occasione della festa di San Filippo Benizi, il 26 agosto 1776 fu "scoperta la pittura del detto santo in gloria(...) dipinto da Gennaro Landi con il prezzo di 35 scudi...la qual pittura ne riportò universale sodisfazione sì per il colorito, disegno essendo il medesimo uno de i più abili Professori de' nostri tempi" (Compagnie soppresse 755, n. 33, c. 9). L'affresco rientrava nei lavori di trasformazione e rimodernamento della confraternita sovvenzionati da vari confratelli benefattori. Il pittore fu assistito nel lavoro da un manovale di Giuseppe Gargani, il capomaestro che eseguì le ristrutturazioni dell'edificio. A Giuseppe Gianni si deve "la doratura a mordente della cornice dello sfondo" mentre le parti in stucco furono modellate da "Domenico Bruschi detto il Portogalli". L'anno successivo, nel corso della stessa festività l'oratorio fu aperto al pubblico tutto ristrutturato ed un giornale dell'epoca riferisce che la compagnia è stata abbellita con stucchi ed ornata da pitture a fresco alle pareti e alla volta (Gazzetta Toscana). Il dipinto dovette subire guasti a causa del tetto ed infatti venne restaurato nel 1823 dal pittore Angiolo Sarri. L'artista che eseguì l'affresco, Landi Gennaro, doveva essere noto ai suoi tempi ma pressochè sconosciuto ai molti adesso, studiò all'Accademia del Disegno ed eseguì nel 1767, gratuitamente, un apparato effimero per la chiesa di Montughi (Gazzetta Toscana 1767, n. 39, p. 161) e nel 1770 aveva affrescato un salotto in palazzo Naldini del Riccio, ora Niccolini. L'anno successivo aveva lavorato in Palazzo Strozzi ed altre sue opere sono conservate al Carmine e nella sala di Flora in Palazzo Pitti. Unico dipinto firmato e datato (1780) è un quadro raffigurante San Vincenzo de' Paoli che fa l'elemosina, conservato nei depositi delle gallerie Fiorentine (inv. 1890 n. 4995). La parte superiore dello sfondo dell'oratorio di San Filippo riprende l'impostazione della cupoletta della cappella Canigiani in Santa Felicita di Tommaso Gherardini ma con contorni più nitidi e delineati, figure più corpose, colori meno luminosi. Gli affreschi della confraternita mostrano un pittore più elegante e raffinato di quello noto attraverso le opere del Carmine e, congiuntamente agli stucchi formano una decorazione armoniosa che conferisce unitarietà all'interno dell'oratorio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194917
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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